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Scontro Salvini – Boschi: “Se fallisce il referendum non ci sarà alcuna nuova riforma”

Il ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi e il leader del Carroccio Matteo Salvini si scontrano sulla riforma costituzionale in diretta a Otto e Mezzo su La7.
A cura di Charlotte Matteini
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Maria Elena Boschi a Otto e Mezzo

Durante la puntata di Otto e Mezzo dedicata al referendum costituzionale condotta da Lilli Gruber su La7 si sono scontrati il leader della Lega Nord Matteo Salvini e il ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Il confronto, che ha rischiato di saltare all'ultimo minuto con il forfait del ministro annunciato stamane da Salvini su Facebook, ha toccato in realtà numerosi punti relativi all'intera azione di governo, dallo scandalo Banca Etruria, all'immigrazione clandestina passando per l'Unione europea. In apertura Matteo Salvini ha subito attaccato il ministro Boschi su Banca Etruria, sottolineando che a un anno dallo scandalo che lasciò sul lastrico alcuni piccoli risparmiatori che avevano investito in 4 piccole popolari del Centro Italia, solo venti persone al momento risultavano essere state risarcite, nonostante le promesse del Governo Renzi.

"Sono solo venti gli italiani rimborsati sulle migliaia di truffati e rovinati da banca Etruria di cui il papà del ministro è stato vicepresidente", ha spiegato Salvini. Il ministro Boschi ha subito replicato all'accusa mossa dal leader del Carroccio sostenendo: "Vedo che Salvini vuole entrare nel merito del quesito. Il referendum non è su mio padre o sulle sanzioni a mio padre che ha pagato come tutti, perché in questo paese la giustizia è uguale per tutti. Il referendum è sul futuro dei nostri figli", ricordando inoltre a Salvini il vecchio scandalo della banca della Lega, la Credieuronord, che alla fine degli anni '90 lasciò sul lastrico migliaia di risparmiatori.

Subito dopo l'iniziale polemica su Banca Etruria, lo scontro sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre è entrato nel vivo, nonostante alcune divagazioni. Da un lato il ministro Boschi ha sostenuto che la sua riforma costituzionale fosse una buona riforma e che qualora dovessero vincere i sì al referendum, i cittadini avrebbero giovato delle semplificazioni introdotte. Dall'altro lato Matteo Salvini ha invece ribattuto che lui non pensa che il testo Boschi sia pessimo o che Renzi sia un dittatore – anche perché non avrebbe le qualità, ha aggiunto caustico Salvini – ma che si potesse fare di meglio e che la riforma sia scritta male.

Salvini sostiene di voler votare "no" al referendum del prossimo 4 dicembre perché gli italiani devono avere la possibilità di ottenere una riforma migliore, un vero superamento del bicameralismo paritario che elimini il senato delle autonomie territoriali che introdurrebbe invece l'attuale riforma Boschi, e che vada verso il presidenzialismo. Il ministro Boschi sul punto ha ribattuto: "Ai cittadini dovrebbe dare informazioni esatte: con quali numeri approverebbe questa riforma? Lega e Forza Italia da sole non hanno abbastanza voti e Sel e M5S hanno già dichiarato che una riforma del genere non la voterebbero mai". Inoltre, Boschi ha posto l'accento su alcune contraddizioni evidenziate dal leader del Carroccio: "Vorrei sapere con quali partiti approva una riforma per l'elezione diretta del premier? E in quali tempi. Io ci ho messo due anni per approvarla, perché questi sono i tempi che detta la costituzione. Dire ai cittadini di votare No con la falsa promessa che tra 6 mesi si avrà una nuova riforma e una bugia ma le bugie non portano lontano".

Salvini in seguito è partito all'attacco dell'Europa e sostenuto che questa riforma costituzionale non pone argine al potere dell'Ue sull'Italia e che anche dovesse venire approvata, i cittadini si ritroverebbero comunque a non poter votare le direttive europee o a proporre referendum per l'abrogazione di leggi fiscali o europee. "I cittadini vogliono votare, vogliono poter decidere sull'uscita dell'Italia dall'Unione europea, vogliono poter dire la loro sull'entrata nell'Ue della Turchia, vogliono poter votare le leggi fiscali e vogliono votare sulla direttiva Bolkestein. Questo la riforma non lo permette", sostiene Salvini. Ma il ministro anche su questo punto ha ribattuto, sostenendo che in realtà la riforma costituzionale introduce una serie di strumenti referendari che semplificano la partecipazione attiva del cittadino: "La riforma costituzionale introduce delle condizioni tali per cui in certi casi il quorum viene di fatto eliminato e il referendum può passare se viene raggiunto il 50%+1 dei votanti delle elezioni politiche. Inoltre, vengono anche introdotti i referendum propositivi, che al momento non esistono. Votando no si mantiene tutto com'è. Vorrei capire: in che modo Salvini, tenendo questa costituzione, può sostenere che i cittadini potranno invece votare sulle leggi europee e in materia fiscale? Non esiste questa possibilità, lo sappiamo tutti", ha sottolineato Maria Elena Boschi.

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