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Scontrino choc con gli insulti a tre donne, a Trento finisce in querela

La comanda del bar di Mezzolombardo si trasforma in una sequela d’insulti. La storia finisce in lite fra proprietario e tre clienti. E si concluderà davanti a un giudice.
A cura di Redazione
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"Vecchie, troie, sfatte": parole che mal si addicono a un esercizio commerciale, meno che meno riferite ai clienti di un bar. Fatto sta che in un bar di Mezzolombardo, di 7mila anime nella provincia di Trento, in Piana Rotaliana, sulla comanda (ovvero lo scontrino che il cameriere comunica al barista con l'ordine del tavolo) sono comparsi insulti riferiti a un gruppetto di tre donne che avevano ordinato alcune bevande. Al momento di pagare il conto una delle tre clienti ha notato il biglietto su cui era stata scritta l'ordinazione e insieme bevande consumate, gli insulti, che hanno fatto infuriare le tre. Apriti cielo: discussione accesa fra le clienti offese e arrabbiate e il titolare del bar. Volano ulteriori parole grosse e minacce di chiamare le forze dell'ordine.

Nel parapiglia una delle tre clienti riesce ad acciuffare il bigliettino e lo mette su Facebook. La storia diventa immediatamente di pubblico dominio, così come il luogo "incriminato". Fioccano commenti e lamentele che vengono riferite all'esercente, costretto a scusarsi via sms con le signore. Che però decidono di adire le vie legali: porteranno il gestore dell'esercizio in tribunale, con l'accusa di diffamazione.

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