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Sconto di pena al boss della ‘ndrangheta per “meriti universitari”

Paolo Rosario De Stefano, considerato reggente dell’omonimo e potentissimo clan di ‘ndrangheta di Reggio Calabria, in carcere si è dedicato agli studi e ha beneficiato della liberazione anticipata.
A cura di S. P.
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È rimasto per sei anni in carcere Paolo Rosario De Stefano, considerato reggente dell’omonimo e potente clan della ‘ndrangheta di Reggio Calabria e inserito fino al 2009 nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi d’Italia. Lo avevano arrestato sei anni fa dopo una caccia lunga quattro anni e ora è stato liberato ed è tornato a casa. Per De Stefano, secondo la ricostruzione di Strill.it, è arrivato uno sconto di pena di due anni per “meriti universitari”. In carcere, infatti, il detenuto ha deciso di studiare iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Finora avrebbe sostenuto quattordici esami tutti superati con ottimi voti. Meriti che, appunto, lo hanno portato a beneficiare della liberazione anticipata, prevista dall'ordinamento penitenziario per “il condannato a pena detentiva che abbia dato prova di partecipazione all'opera di rieducazione”.

La latitanza di De Stefano, 39 anni, finì il 18 agosto 2009, quando il boss fu scovato dagli agenti del reparto “catturandi” della Squadra Mobile che, dopo una lunga serie di appostamenti, seguirono la moglie e i figli fino a una villetta sul mare a Sant'Alessio Siculo, nei pressi di Taormina. E lì trovarono e arrestarono il capofamiglia.

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