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Sciopero generale domani 6 maggio: la CGIL in piazza a fianco dei lavoratori

Domani 6 maggio la CGIL ha indetto uno sciopero generale per protestare contro le condizioni in cui versa il nostro Paese. Al centro della protesta, che coinvolgerà tutte le regioni italiane, ci saranno il tema del fisco e del lavoro.
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protesta CGIL

Come era stato preannunciato qualche tempo fa,  per domani 6 maggio la CGIL ha indetto uno sciopero generale. La protesta manifesterà i suoi effetti non solo su coloro i quali si sostano sui mezzi i pubblici per andare a lavoro, quello di domani, infatti, non è un banale sciopero del trasporti. Ma una contestazione corposa, messa in atto dal sindacato per  ribellarsi alla situazione economica di stallo cui è costretto ormai da tempo l'Italia.

Nello specifico, il sindacato invita diverse categorie a manifestare e a chiedere al Governo misure quantomai efficaci e tempestive per mettere fine alla crisi che attanaglia il Paese; in particolare i temi sui quali la CGIL punta l'attenzione sono il fisco e il lavoro: basi fondanti di qualsiasi economia nazionale sulle quali occorre agire per evitare la catastrofe economica. Il sindacato così considera lo sciopero di domani 6 maggio: "Una mobilitazione per la difesa del lavoro dagli effetti della crisi, dalle scelte depressive del governo e dall’attacco ai diritti e alle tutele, per rilanciare l'occupazione e per un'operazione di ridistribuzione e di uguaglianza del Paese."

I due temi attorno ai quali ruota la proposta della CGIL vengono declinati in 12 buone ragioni per cui, secondo il sindacato,  occorre prendere parte alla protesta di domani:

  1. Per uscire dalla crisi e avviare la crescita .Per fare questo sono necessari una serie di ammortizzatori sociali e un programma che sia in grado di promuovere nuove occasioni di impiego;
  2. Per difendere i redditi -Proponendo un fisco più equo: più tasse per i più abbienti  e meno per gli indigenti;
  3. Per una nuova politica industriale e per rilanciare gli investimenti: specialmente nei settori d'eccellenza e con uno sguardo particolare al Mezzogiorno;
  4. Per la scuola pubblica, l’università e la ricerca;
  5. Per un welfare diffuso e di qualità;
  6. Per un adeguato livello delle pensioni e del benessere oltre il lavoro;
  7. Per i giovani e per il futuro, specialmente per garantire loro un lavoro e lo spiraglio della pensione;
  8. Per le donne, una battaglia per la dignità;
  9. Per il lavoro pubblico;
  10. Per una nuovo politica di accoglienza e cittadinanza attiva dei migranti, specialmente dopo i recenti fatti di Lampedusa;
  11. Per un federalismo solidale ed efficace a livello regionale e comunale;
  12. Per più democrazia nei luoghi di lavoro.
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