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Sciopero della scuola: “Il governo rinnovi i contratti e fermi il precariato”

Manifestazioni sono stati indette in tutte le principali città italiane: attesa un’alta adesione allo sciopero tra i lavoratori.
A cura di Davide Falcioni
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E' il giorno dello sciopero dei lavoratori della scuola. In tutte le principali città italiane docenti e personale Ata – cioè gli assistenti tecnico amministrativi – scenderanno in piazza contro il governo in una mobilitazione organizzata dal tre sindacati confederali CGIL, Cisl e Uil, ltre che dallo Snals. Non è escluso che numerose scuole possano rimanere completamente chiuse dal momento che è prevista un'alta adesione alo sciopero proprio grazie all'unità di intenti raggiunta dalle tre principali sigle sindacali. Sempre per oggi  è previsto anche uno sciopero del personale delle università e degli enti di ricerca, proclamato da CGIL e UIL.

Manifestazioni sono state indette in molte città, a partire dal Ministero dell'Istruzione in viale Trastevere, a Roma. A Milano invece verrà organizzato un presidio in Piazza della Scala. I sindacati chiedono il rinnovo del contratto "che riconosca in modo adeguato il valore del lavoro in un settore di importanza strategica per il Paese, riavvicinando le retribuzioni del personale della scuola a quelle di altri comparti della Pubblica Amministrazione e di altri Paesi europei".  Il Ministro dell'Istruzione Giannini ha replicato spiegando che la questione riguarda tutto il pubblico impiego e non solo il comparto scolastico. "Il ministro Madia ha in più occasioni espresso un'apertura su questa questione. Ripartire con il contratto per un settore come la scuola – ha osservato il ministro – è una richiesta che ha fondamento, ma non si deve prescindere dall'enorme sforzo di fondi messi in campo e diretti all'incentivazione degli insegnanti".

I sindacati, tuttavia, protestano anche contro la riforma del governo, in particolare contro le modalità di valutazione degli insegnanti introdotte e il principio della chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi. CGIL, Cisl e Ui inoltre denunciano come il precariato nella scuola sia ancora un problema, dal momento che – malgrado le 86 mila assunzioni effettuate negli ultimi mesi – ci sono ancora 45 mila docenti inseriti nelle graduatorie a esaurimento. Per i sindacati è inoltre giunto il momento di riconoscere i diritti dei docenti che hanno maturato i requisiti necessari all’assunzione a tempo indeterminato, soprattutto per coloro che hanno insegnato da supplenti per tre anni consecutivi.

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