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Sciopero dei taxi dalle 8 alle 22: disagi per chi si muove nelle grandi città

Sciopero nazionale dei taxi nella giornata di giovedì in tutta Italia per protestare contro l’emendamento del decreto legge Milleproroghe che per i tassisti favorirebbe i noleggi con conducente.
A cura di Antonio Palma
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Sarà una giornata difficile oggi per chi deve spostarsi nelle grandi città italiane. Dopo il nulla di fatto durante le trattative con il governo, andate avanti fino all'ultimo, nel tarda serata di mercoledì i sindacati dei tassisti infatti hanno confermato lo sciopero generale della categoria che andrà avanti per tutta la giornata di giovedì, dalle 8 alle 22. Con i tassisti a motore spento le grandi città dunque si preparano ad una nuova giornata a dir poco complicata, soprattutto a Roma che in questi giorni vede un afflusso massiccio di visitatori in occasione della celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma. Nella Capitale inoltre è previsto anche un corteo e una assemblea dei tassisti, e per questo è scena in capo anche la sindaca Virgina Raggi che ha invitato la categoria ala moderazione

Lo stop a livello nazionale delle auto bianche è stato proclamato dalle sigle FIt Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Uti, Unica Cgil, Unimpresa come ennesima forma di protesta contro un emendamento del decreto legge Milleproroghe che sospende fino al 31 dicembre 2017 una serie di norme in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea. Un provvedimento che secondo i tassisti favorirebbe di fatto i sistemi come Uber e il Noleggio con conducente. Per i tassisti non è bastata la presentazione della bozza di un decreto interministeriale, a firma dei ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico, per frenare gli abusi degli ncc e che dà "disposizioni attuative al fine di evitare pratiche di esercizio abusivo nell'attività di noleggio con conducente e del servizio taxi"

La bozza però sembra essere piaciuta a Uritaxi che non ha aderito allo sciopero dei taxi, come riferisce il coordinatore nazionale Loreno Bittarelli. "Partiamo con il piede giusto. Lo sciopero non l'abbiamo mai proclamato né sostenuto" ha spiegato il sindacalista giudicando positivamente i contenuti della bozza di decreto.  "Ci siamo dati dieci giorni di tempo per i pareri da chiarire. Non cantiamo vittoria ma scioperare adesso è assurdo. Alcune sigle continueranno sulla strada dello sciopero, ma ritengo che siano una minoranza ormai" ha aggiunto Bittarelli.

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