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Sciolto il Consiglio provinciale di Napoli: ecco la relazione del ministro dell’Interno

Il ministro Cancellieri aveva chiesto al Quirinale di sciogliere l’Ente provinciale dopo la decadenza di Cesaro. Un documento spiega perché.
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Palazzo della Provincia

Perché è stato sciolto il Consiglio provinciale di Napoli? Il 13 marzo scorso il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri con una nota indirizzata al Quirinale ha spiegato al Capo dello Stato Giorgio Napolitano perché si doveva sciogliere il Consiglio provinciale di Napoli. La relazione, poche ma pesantissime righe, spiega nel dettaglio ciò che è accaduto dall'ottobre 2012, quando è stato avviato l'iter per la decadenza del presidente Luigi Cesaro, ad oggi. All'epoca Cesaro, esponente del PdL, aveva optato per la ricandidatura in Parlamento, risultando poi eletto alla Camera come capolista a Campania 1 per il Popolo delle Libertà. Il Consiglio non fu sciolto al momento per un semplice motivo: Cesaro indicò, decadendo dalla carica, che la guida dell'Ente di Palazzo Matteotti passasse al suo vice Antonio Pentangelo, assessore ai Trasporti e fedelissimo di "giggino ‘a purpetta". Nella richiesta di scioglimento, avanzata dal ministero dell'Interno, e' scritto che la decadenza del presidente "costituisce presupposto per lo scioglimento del consiglio provinciale". Da qui la richiesta accolta dal Presidente della Repubblica che ha sciolto il Consiglio.

Ecco la relazione integrale del capo del Viminale, indirizzata al Presidente della Repubblica:
Il consiglio provinciale di Napoli è stato rinnovato a seguito delle consultazioni elettorali del 6 e 7 giugno 2009, con contestuale elezione del Presidente nella persona del sig. Luigi Cesaro. In data 9 ottobre 2012 è stato avviato l'iter per la dichiarazione della decadenza del Presidente, sulla base delle disposizioni di cui all'art. 13, comma 3, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. A seguito della procedura prevista dall'art. 69 del decreto legislativo del 18 agosto 2000, n. 267, il consiglio provinciale, con deliberazione n. 74 del 27 ottobre 2012, ha dichiarato la decadenza dell'amministratore dalla carica di presidente. Avverso detta delibera non risultano attivati gli ordinari rimedi giurisdizionali. Si è configurata, pertanto, una delle fattispecie previste dall'art. 53 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in base al quale la decadenza del Presidente costituisce presupposto per lo scioglimento del consiglio provinciale. Per quanto esposto si ritiene che, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Sottopongo, pertanto, alla firma della S.V. l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio provinciale di Napoli.
Roma, 13 marzo 2013

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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