Il pentito Carmine Schiavone: “Rifiuti tossici sepolti anche in Liguria”
Carmine Schiavone, ex boss del clan camorristico dei Casalesi ed ora pentito, ha fatto nuove e importantissime rivelazioni sui rifiuti tossici. A Il Secolo XIX ha detto: "Scavate anche in Liguria, a Genova, o in altri siti del nord dove ci sono discariche", puntando il dito non solo contro la criminalità organizzata, ma anche servizi segreti e poteri economici. Le discariche illegali, dunque, non sarebbero solo al sud, nella cosiddetta Terra dei Fuochi: "Tutti i rifiuti che hanno prodotto al nord dove li hanno smaltiti?". Un po', spiega, "li hanno sotterrati sotto le Alpi, ma poi gli altri rifiuti? Quelli in Lombardia o in Piemonte o nella zona industriale di Genova o a La Spezia?".
Il pentito racconta: "Io lavoravo nella mia zona e posso dire con certezza dove sono interrati i rifiuti campani". "E' da 60 anni – ribadisce durante l'intervista – che le mafie stanno al Nord, come a Milano così a Genova. Controllate Genova". Schiavone racconta che i servizi segreti consentivano non solo di scaricare i rifiuti tossici, ma anche "smistavano anche armi, smistavano all'estero attraverso navi nei vari porti". "Noi – racconta – lavoravamo con Eurocem a Napoli, Salerno e Gaeta, dei traffici in quei luoghi ne sono sicuro… ma sapevo che stavano anche ai porti del nord e all'estero attraverso navi".
L'ex boss accusa soprattutto le istituzioni corrotte: "Nella zona nostra, ad esempio, mio cugino guadagnava 1,2 mld ma lui era il braccio. Le menti vere erano l'avvocato Cipriano Chianese, Gaetano Cerci e il piduista Licio Gelli, che aveva amicizie importanti". "L'Arpa invece era in mano alla mafia" per questo non hanno mai denunciato e omettevano. I veri "nemici dello stato poi sono all'interno della Dda".