Scappa da Padova per arruolarsi con l’Isis, la studentessa Meriem a processo
È stata rinviata a giudizio con l'accusa di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale Meriem Rehaily, studentessa marocchina oggi ventunenne scomparsa dopo essersi allontanata da casa sua, nel Padovano, nel luglio di due anni fa. La giovane studentessa, al momento latitante, avrebbe raggiunto la Siria dove si ritiene si sia arruolata nell'esercito del Califfato. Secondo le ultime notizie trapelate, potrebbe essere stata ospite a Raqqa di una casa di sole donne “alle quali vengono quotidianamente impartite lezioni sul Corano e sull’utilizzo teorico e pratico delle armi per andare a combattere”. Circostanza che lei stessa avrebbe raccontato nel 2015 a una ex compagna di scuola del Padovano: “Qui sto vivendo da Dio, perché ho trovato quello che ho sempre sognato”, è quanto la giovane avrebbe scritto tramite Whatsapp.
Prima udienza il 16 maggio – È stato il Gip di Venezia, su istanza della procura a conclusione dell’inchiesta, a chiederne il rinvio a giudizio. La prima udienza è stata fissata per il 16 maggio. La donna, salvo novità, affronterà il processo da latitante. Nei confronti di Meriem Rehaily la procura antiterrorismo di Venezia aveva chiesto e ottenuto nel giugno scorso l'emissione di un mandato di arresto per terrorismo. “Il rinvio a giudizio – così il procuratore aggiunto Adelchi D'Ippolito – è il risultato di una complessa e impegnativa attività d'indagine svolta dalla procura antiterrorismo di Venezia”. Per lasciare l'Italia la ragazza avrebbe preso a Bologna un aereo diretto in Turchia per poi raggiungere il confine turco-siriano.