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Scampato dall’attentato di Barcellona, ora cerca la madre biologica: “Aiutatemi”

Julio, 25enne che vive a Padova, dice di essere stato salvato da quella telefonata che stava intrattenendo con la sua madre adottiva mentre sulla Rambla un furgone piombava sulla folla. Ora però vuole realizzare un sogno che si porta dentro da anni “forse per sentirmi più felice”. E chiede un aiuto economico alla Rete per volare in El Salvador, dove dovrebbe trovarsi la donna che l’ha messo al mondo.
A cura di Biagio Chiariello
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Dalla madre adottiva che “lo ha salvato” a quella biologica che non vede l’ora di conoscere. La storia del venticinquenne padovano Julio Turria parte dal dramma di Barcellona e da quella telefonata fatta alla donna che lo ha adottato. Il giovane si è trasferito in Catalogna due settimane fa con la fidanzata, Madalina Solomon, per frequentare un corso di lingua spagnola e ha seguito i soccorsi in diretta live su Facebook. "Ero in piazza Catalunya, stavo camminando verso la Rambla ed ero al cellulare con mia mamma – racconta Julio al Corriere Veneto -. Mi sono fermato un attimo per mettere gli auricolari e avviare la chiamata, se non l’avessi fatto avrei rischiato di trovarmi lì proprio mentre passava il furgone e infatti poi mia mamma ha detto ‘Ti ho salvato io'". "All’inizio – prosegue il giovane – sono andato avanti, ho visto tanta gente che scappava, tanta gente a terra, una persona zoppicante e anche un po’ di sangue; i feriti venivano portati vicino alla metropolitana, dove sono arrivate le ambulanze. Poi è arrivato l’esercito e siamo stati allontanati". Julio spiega che inizialmente "non si capiva bene cosa fosse successo, pensavo che qualcuno si fosse sentito male, eravamo più curiosi che spaventati. Poi la polizia ha preso i microfoni e ha detto che c’erano due terroristi in fuga, così ci siamo allontanati e ho raggiunto Madalina sotto il suo ufficio".

Ora però Julio ha un sogno. Abbracciare la sua mamma biologica di cui non ha più notizia da oltre vent’anni. Era il 1995: una coppia siciliana raggiunge l’orfanotrofio di Santa Ana (El Salvador) e adotta il piccolo Julio, che si trasferisce con i nuovi genitori a Giardini Naxos (Messina). Julio cresce in Sicilia e trascorre un’infanzia serena, ma alla donna che l’ha messo al mondo non ha mai smesso di pensare: “Dopo la maturità mi sentivo infelice e ho iniziato a viaggiare – spiega Julio -. Sono andato in Inghilterra, sono tornato in Sicilia, poi ho vissuto a Miami e in Svizzera. Infine ho superato il test d’ingresso per il corso di Comunicazione al Bo”. Ora vuole tornare “dove tutto è iniziato” con l’obiettivo di sentirsi “forse più felice”. Julio inoltre lancia una campagna di crowdfunding e contatta l’ambasciata per pianificare il viaggio: “El Salvador non è un paese molto tranquillo, anzi, la Farnesina sconsiglia autobus e taxi poiché spesso luoghi di furti e rapine – scrive Julio su Buonacausa.org -. Nonostante tutto, ho deciso che questo è il momento giusto per scoprire la verità”. L’obiettivo del ragazzo è arrivare ad una cifra di duemila euro perché “il viaggio non è diretto, c’è almeno uno scalo e il prezzo è molto alto”.

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