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Scambio di embrioni al Pertini, i genitori biologici: “Registreremo all’anagrafe i piccoli”

La coppia ha annunciato una battaglia legale per riavere i piccoli ora in grembo all’altra donna: “I bambini devono avere il nostro cognome fin da subito”.
A cura di Antonio Palma
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Nuovo capitolo dell'incredibile vicenda dello scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma. I genitori biologici degli embrioni scambiati e ora nel grembo di un'altra donna infatti sono pronti a dare battaglia per vedere riconosciuti i loro diritti sui piccoli gemelli che nasceranno. In un'intervista al Correre della Sera, i due annunciano nuovi azioni legali in merito assicurando che sono pronti alla registrazione all'anagrafe non appena i neonati verranno al mondo. "I veri genitori siamo noi, gli unici. I bambini devono avere il nostro cognome fin da subito, appena nati. Andremo all’anagrafe per segnarli come nostri. Ce li dovranno restituire" ha annunciato la coppia promettendo una straordinaria battaglia legale per riavere i bambini. Il momento dello scontro è vicino visto che i due piccoli, un maschio e una femmina, dovrebbero nascere ad agosto. I genitori biologici quindi ora si preparano allo scontro legale che sicuramente si rivelerà duro per tutti i soggetti coinvolti.

Scontro in Tribunale sullo scambio di embrioni

"Siamo quattro persone ferite e addolorate, unite da un destino diabolico. La felicità che spettava a noi è toccata ad altri. Quei due signori si sono comportati in modo irresponsabile. Spariti, non hanno mai risposto ai nostri appelli" denunciano i genitori naturali dei futuri nascituri, aggiungendo: "Far finta di niente, sfuggire agli appelli e portarci ad uno scontro inevitabile vuole dire non fare il bene di nessuno". La coppia depositerà un ricorso d'urgenza in tribunale per imporre all'altra coppia di fornire tutte le informazioni sullo stato di salute dei nascituri e soprattutto il luogo e il giorno del parto, in modo da poter registrare la nascita dei piccoli. "I bambini hanno il nostro Dna, ci assomiglieranno. Rinunciare a loro e non garantirgli il diritto a una legittima e certa identità è una scelta crudele che va oltre i personali egoismi" ha dichiarato la coppia.

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