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Scade la seconda rata per pagare le cartelle Equitalia. Il termine è il 2 ottobre

Prorogato di qualche giorno il termine per la scadenza della seconda rata delle cartelle Equitalia. Possibile pagare l’importo delle rate anche in compensazione.
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A cura di Maurizia Marcoaldi
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Sarà il 2 ottobre il termine per il versamento della seconda rata per la rottamazione delle cartelle Equitalia. In via ordinaria la scadenza sarebbe stata il 30 settembre, ma essendo sabato è stata prorogata al primo giorno feriale disponibile. Con la seconda rata sarà inoltre possibile pagare l'importo delle rate in compensazione utilizzando i crediti vantati verso la Pa. In questo modo i contribuenti titolari di reddito d’impresa e i lavoratori autonomi in credito nei confronti dello Stato potranno pagare i propri debiti fiscali in compensazione, saldando quanto dovuto anche a seguito di rottamazione delle cartelle Equitalia. In caso di mancato pagamento, entro il 2 ottobre, il contribuente perderà i benefici della rottamazione e l’Agenzia delle entrate dovrà riprendere le procedure di riscossione.

Il 3 luglio scorso Equitalia aveva chiuso definitivamente il proprio servizio lasciando la riscossione a un altro ente per l’appunto l’Agenzia delle entrate, attraverso l’Agenzia delle entrate Riscossione. Entro il 31 luglio è stato possibile pagare la prima rata. Il pagamento andrà fatto attraverso il bollettino Rav dove è indicato l'importo, il numero della rata, la scadenza del pagamento e il codice Rav. Coloro che hanno aderito alla definizione agevolata hanno ricevuto il bollettino Rav direttamente a casa.

Modalità di pagamento

Sono varie le modalità attraverso cui il contribuente può effettuare il pagamento. Innanzitutto le rate saranno pagabili tramite l’addebito diretto sul proprio conto corrente degli importi contenuti nei bollettini RAV. Poi sarà possibile versare la rata tramite sportello bancario; l'addebito può essere effettuato sul proprio conto corrente, se lo sportello è quello della propria filiale, o pagando con carta di credito o prepagata, bancomat o anche in contanti per importi sotto i 3 mila euro. Altra possibilità è quella della internet banking, ossia sarà possibile effettuare l'operazione tramite il sito della propria banca; in questo caso il numero sul bollettino Rav è sufficiente per l'identificazione del contribuente e del credito e quindi non servirà inserire la causale. Terza opzione è andare da un tabaccaio convenzionato con Banca 5 SpA, oppure direttamente ai punti vendita Sisal e Lottomatica. Va ricordato però che qui il contribuente può pagare in contanti fino a 1.000 euro; dal tabaccaio si può versare la cifra con il bancomat o con la carta di credito fino a 5 mila euro, mentre nei punti Sisal e Lottomatica l'importo è fino a 1.500 euro. Il sevizio potrà anche essere effettuato direttamente agli sportelli bancomat, utilizzando la propria tessera o negli sportelli postali dove l'operatore procederà al servizio.

Infine è possibile pagare tramite il sito di Agenzia delle entrate-Riscossione oppure utilizzare l'App Equiclick. Per il sito è sufficiente collegarsi alla sezione pagamenti  e inserire il proprio codice fiscale, il codice RAV e l'importo. Il servizio sarà svolto anche agli sportelli dell'Agenzia delle entrate-Riscossione. In questo caso si può pagare in contanti per importi sotto i 3.000 euro, oppure utilizzare negli sportelli abilitati carte di credito o prepagate, bancomat, assegni circolari, e anche assegni di conto corrente bancario e postale per importi fino a 20.000 euro e intestando il tutto l’agenzia delle Entrate. Oltre la soglia occorrono assegni circolari o assegni postali vidimati. In questo modo non è necessario presentare il bollettino RAV, ma si può richiedere di pagare indicando anche solo il proprio codice fiscale.

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