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Savona: il parroco anti migranti si dimette, rifiutò di benedire salma di una musulmana

Don Angelo Chizzolini si rifiutò di benedire la salma della donna morta in un crollo insieme ad altre sei persone e minacciò di dar fuoco alla canonica piuttosto che accogliere migranti.
A cura di Antonio Palma
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Con una decisione che era nell'aria già da tempo, don Angelo Chizzolini, il parroco dei tre piccoli comuni della Valle Arroscia, nel Savonese, ha deciso di dimettersi dal suo incarico. Il giovane prete era salito agli onori della Cronaca nei mesi scorsi a seguito di alcune sue prese di posizione pubbliche sul tema migranti che attirarono l'interesse dei media. Don Angelo Chizzolini infatti prima aveva minacciato di essere pronto a dar fuoco alla canonica piuttosto che accogliere migranti quando si diffuse l'appello ad ospitare i migranti nelle strutture delle chiese, poi nel gennaio scorso si rifiutò di benedire la salma di Aicha Bellamoudden, una donna marocchina e musulmana tra le sette vittime del tragico crollo di una palazzina ad Arnasco, uno dei paesini di cui è parroco, gli altri sono Onzo e Vendone.

I motivi delle dimissioni da parroco non sono ancora chiari ma ovviamente la scelta è stata presa di comune accordo con il vescovo di Albenga, monsignor Guglielmo Borghetti. L'annuncio è arrivato domenica durante la messa per il Corpus Domini, nella parrocchiale di Onzo. Don Angelo ha spiegato che dopo il 31 maggio non sarà più lui il parroco delle tre comunità. "Tempo fa don Angelo mi aveva chiesto di poter lasciare quelle tre parrocchie. Abbiamo concordato e ragionato insieme che cosa fare, senza fretta e dopo aver riflettuto, sempre insieme. Oggi ha dato ufficialmente le dimissioni. Per un nuovo incarico, sempre all'interno della Diocesi, devo ancora decidere" ha spiegato il vescovo. Il parroco invece ha solo chiarito che la scelta è sta fatta "in base agli articoli 538 e 541 del codice di diritto canonico”. Gli articoli  parlano però solo di dimissioni “per giusta causa” ma la scelta dietro questa giusta causa però rimane ignota così come non si sa se sia stata un rimozione da parte del Vescovo o una rinuncia fatta dal parroco

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