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Sassari, seppelliscono la figlia morta e poi scoprono che non è la loro

È una storia davvero incredibile quella che in questi giorni sta vivendo una coppia di giovani coniugi sassaresi (lui 45 anni, lei 33). Qualche giorno fa hanno ricevuto una telefonata dall’ospedale locale: “Dovete ritirare il feto conservato nella cella frigo della camera mortuaria…”.
A cura di B. C.
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La morte di una figlia è un evento che segna chiunque. Così è stato per i due genitori (lui 45 anni, lei 33) che lo scorso 4 novembre hanno seppellito la loro piccolina  partorita senza vita alla diciottesima settimana di gravidanza al cimitero di Sassari. Per tutti questi mesi hanno pianto la loro creatura. Ma a distanza di oltre sei mesi, l'ospedale ha mandato loro una raccomandata: “Dovete ritirare il feto conservato nella cella frigo della camera mortuaria”. “Quale feto? – si chiedono immediatamente – Abbiamo già seppellito sei mesi fa la nostra bambina. Di chi parlano?”.

E invece non era così. La bimba seppellita a novembre a quanto pare non era la loro, secondo quanto scrive La Nuova Sardegna. “E proprio quando ci stavamo riprendendo da questo grande dolore riceviamo la lettera dell’ospedale civile…” dicono ora i genitori che hanno deciso di rivolgersi alla magistratura. Da lì la decisione di rivolgersi alla magistratura, interpellando  un avvocato, Angela Crovetti, per presentare un esposto in Procura e cercare di trovare la risposta a una domanda che li sta tormentando giorno e notte: “Chi abbiamo pianto in cimitero da novembre a oggi?”.

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