Sanità, trovato accordo Stato-Regioni: tagli per più di 2 miliardi

Raggiunta l'intesa alla Conferenza Stato-Regioni sul riparto dei tagli alla sanità per 2,352 miliardi di euro stabiliti dalla Legge di Stabilità. La fumata bianca è arrivata al termine di una conferenza Stato-Regioni tenutasi al Ministero per gli Affari Regionali. Soddisfatta la ministra della Salute Beatrice Lorenzin secondo la quale “l'intesa consentirà di compensare il mancato incremento sul Fondo senza stravolgere l'impianto del Patto per la Salute”. L'impianto dell'intesa, ha spiegato Lorenzin, “è importante perché non consentirà uno stravolgimento delle leve, che andranno ad operare, a differenza del passato, quando si attuavano tagli lineari”. Quindi “da ora in poi si lavorerà sulla produttività e questo è un inizio molto importante”. L'intesa raggiunta nella Stato-Regioni consentirà, ha detto ancora la ministra, “di implementare i vari tavoli di lavoro aperti, compreso quello sulla spesa farmaceutica, sul quale ci sono meccanismi che possiamo rivedere e aggiornare, dopo tanti anni, al fine di rendere più fluido ed efficiente il sistema”.

Il Veneto si sfila – Governo e Regioni hanno anche deciso di istituire un tavolo di lavoro che dovrà stilare entro la fine di settembre “una proposta di revisione delle norme relative il governo della spesa farmaceutica, ivi incluse quelle relative il meccanismo di pay-back, nel rispetto degli equilibri programmati per il settore sanitario”. Tra le Regioni l'unico “no” dichiarato è arrivato dal Veneto: l'assessore alla Sanità Luca Coletto ha spiegato al termine della Stato-Regioni “di aver espresso un voto contrario sia in Conferenza delle Regioni sia in Conferenza Salute”. Su questo punto ha chiarito poi la ministra Lorenzin spiegando che “il rappresentante del Veneto è uscito, permettendoci così di chiudere l'intesa, quindi lo ringrazio”. Assenti al momento dell'intesa in Stato-Regioni anche i rappresentanti della Lombardia e della Liguria.