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Salvini: “No al referendum costituzionale è più utile agli italiani che al centrodestra”

Il leader del Carroccio, commentando il vertice di presidenza di Forza Italia convocato da Silvio Berlusconi ad Arcore, ha dichiarato di non essere affatto sorpreso dalla posizione di Fi e che ora come ora è necessario recuperare la fiducia degli ex elettori delusi.
A cura di Charlotte Matteini
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Conferenza stampa Matteo Salvini dopo il referendum Brexit a Milano

"Il no al referendum e al ‘governo di scopo' sono due no utili agli italiani, più che al centrodestra. Mi avrebbe stupito il contrario. Mi sembra naturale che una forza di opposizione voti contro una riforma fatta male e dica che non andrà al governo con Renzi. Non mi sembra un ‘notizione'". Così il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha commentato il vertice di presidenza di Forza Italia convocato da Silvio Berlusconi ad Arcore.

Nonostante inizialmente l'ex presidente del Consiglio abbia appoggiato il neo-governo Renzi attraverso il tanto dibattuto Patto del Nazareno "siglato" nel 2014 nella sede romana del Partito Democratico, Matteo Salvini sostiene che quell'iniziale avvicinamento di Berlusconi a Renzi sia stato una sorta di errore in un buona fede. "Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico", ha dichiarato tranchant Salvini in merito alla questione. Riguardo invece i risultati del sondaggio pubblicato dal Corriere della Sera a cura di Nando Pagnoncelli, secondo il quale due elettori su tre indicherebbero come propria preferenza Silvio Berlusconi come futuro leader di Forza Italia, escludendo quindi quasi di fatto un avvicendamento con Matteo Salvini, del quale a suo tempo si vociferò, il leader del Carroccio ha sottolineato ce la sua preoccupazione è quella di andare a recuperare la fiducia degli ex elettori di Forza Italia, "per il resto lascio scegliere agli elettori il proprio leader".

Secondo il sondaggio condotto da Pagnoncelli, gli elettori di centrodestra attribuiscono la crisi all’assenza di un leader adeguato, mentre gli elettori leghisti alla mancanza di un progetto politico. Chi invece ha dichiarato di aver smesso di votare centrodestra lo ha fatto soprattutto perché non ne distingue più gli obiettivi.

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