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Salvini: “Marchini non rappresenta il centrodestra. Al ballottaggio andrà Giorgia Meloni”

Intervistato a Otto e Mezzo, Salvini parla del futuro del centrodestra italiano e del rapporto con Silvio Berlusconi. “Se c’è accordo sul programma, mi alleerei con lui anche se si andasse a votare domani per le politiche”. A Roma, però, l’alleanza per le amministrative è definitivamente saltata. Secondo Salvini “Marchini non è adatto, non rappresenta il centrodestra. E’ Giorgia Meloni la migliore candidata per la città”.
A cura di Charlotte Matteini
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Intervistato da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, Matteo Salvini parla del suo rapporto con l'ex cavaliere e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, del futuro del centrodestra e della coalizione attualmente divisa un po' in tutta Italia, soprattutto a Roma. Nella Capitale il leader della Lega sosterrà la candidatura di Giorgia Meloni a sindaco, mentre Berlusconi e Forza Italia, dopo il ritiro di Guido Bertolaso, punteranno sul costruttore e ingegnere Alfio Marchini. Candidato che Salvini non reputa adatto al centrodestra.

Chi è il leader del centrodestra tra Salvini e Berlusconi? A questa domanda vorrebbe trovare una risposta Lilli Gruber, ma Salvini nicchia ed evita di dare una risposta secca: "Non c'è in ballo nessuna leadership. Mi interessano i candidati migliori, città per città, per le amministrative". E poi, ancora: "Saranno gli elettori a decidere chi sarà il futuro leader della coalizione di centrodestra, è questo il bello".

Se si votasse domani mattina per le politiche, lei si alleerebbe con Berlusconi? "Sarò noioso, non ne faccio una questione personale. Sono riconoscente a Berlusconi, sia per quanto riguarda la politica che il calcio. Se si votasse domani mattina, ci vedremmo questa notte e decideremmo il programma. Se ci fosse l'accordo, mi allerei con lui". "La mia ambizione è portare tutto il centrodestra e gli elettori verso un programma che non è lepenista, populista e xenofobo, ma di buon senso. Se gli elettori del centrodestra preferiscono i Fini e i Verdini, si tengano Fini e Verdini senza nostalgia". Insomma, per Matteo Salvini l'accordo sul programma è fondamentale, niente sconti: no alla Legge Fornero, abolizione degli studi di settore, riforma della legittima difesa.

Stesso discorso per le amministrative e le relative alleanze. Anche in questo caso, Salvini sostiene di puntare a proporre un programma concreto, che poggi su punti programmatici condivisi e, soprattutto, vorrebbe circondarsi di persone che lo condividano totalmente: "Noi, come Lega, abbiamo un programma dai punti molto concreti. Chi viene eletto con noi e poi cambia idea, se ne va a casa. Io non amo quelli che cambiano casacca. Non amo il calciomercato di Gennaio e non amo i Verdini che si spostano da un partito all'altro".

Questo sarebbe il motivo per cui a Milano la Lega Nord e Fratelli D'Italia sostengono il candidato Stefano Parisi, mentre a Roma la coalizione è andata sempre più sfaldandosi a causa delle polemiche. Secondo Salvini, infatti, né Guido Bertolaso, né soprattutto Alfio Marchini sarebbero dei candidati adatti a gestire la città. "Giorgia conosce molto bene Roma, è la migliore candidata per la coalizione. Alfio Marchini, invece, non sono nemmeno sicuro rappresenti il centrodestra".

"Sceglie la gente, ma ci si allea su un programma preciso – prosegue Salvini – Io penso a un centrodestra più moderno e di più coerente. Berlusconi con l'operazione romana sta facendo un favore al governo Renzi". Per quale motivo Berlusconi dovrebbe aiutare Renzi? Secondo il leader del Carroccio, se Renzi decidesse di modificare le leggi sul conflitto d'interessi, sui diritti televisivi o sulle frequenze televisive, Berlusconi rischierebbe di perdere milioni di euro. Insomma, non sarebbe nella posizione di poter contestare Renzi più di tanto, secondo Salvini.

Ma se a Roma Marchini dovesse arrivare al ballottaggio contro il Partito Democratico, cosa voterebbe Salvini? "Se al secondo turno ci si scontrerà con la sinistra è ovvio che voterei centrodestra, anche se bisognerebbe vedere quanto Marchini rappresenti davvero il centrodestra. Ma non è un problema, comunque. La Meloni al ballottagio ci arriva". E tra la Raggi e Marchini, invece, chi voterebbe Salvini? "Tanto ci arriviamo noi al ballottaggio! Al ballottaggio ci sarà la Raggi, perché è già molto avanti, e la Meloni. Quindi noi voteremo la Meloni".

Per quanto riguarda il referendum costituzionale, "mi alleerò con gli italiani. Questa riforma è una presa in giro come la riforma delle province. Rimangono, ma non vengono più elette da nessuno. Allo stesso modo il Senato rimane, ma non lo elegge più nessuno. Le cose o le fai o non le fai. Se il senato serve, lo tieni. Se non serve, lo abolisci. E' una riforma che secondo me fa schifo. E' una pessima riforma della costituzione. Quindi, voterò ‘no". E prosegue: "Se Renzi sostiene che gli italiani non siano in grado di esprimere un parere sulle decisioni europee perché troppo complesse, allora spero si becchi una valanga di ‘no', che gli dimostreranno che gli italiani sono in grado di valutare e vorrebbero anche dire la loro".

Capitolo Marò: "Proprio oggi è giunta la notizia del ritorno in Italia di Salvatore Girone. Secondo lei è un successo del Governo Renzi?", chiede Lilli Gruber. "Innanzitutto è un successo della famiglia, ma soprattutto ringrazio il Tribunale dell'Aja, che proprio noi della Lega consigliammo di interpellare per risolvere la questione. Quindi no, questo non è un successo di Renzi. Salvatore Girone torna a casa grazie all'Aja, nonostante il nulla del Governo".

Infine, l'intervista si conclude con una domanda di politica estera. Nel caso il Governo dovesse decidere di intervenire in Libia, lei lo sosterrebbe? "Assolutamente sì – risponde Matteo Salvini – pur di combatter l'Isis sono pronto a sostenere chiunque".

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