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Salvini in Piazza Maggiore a Bologna: scontri tra collettivi e polizia

Il leader del Carroccio contestato al suo arrivo a piazza Maggio, nel cuore di Bologna, dove ha chiuso la campagna elettorale di Lucia Borgonzoni.
A cura di Davide Falcioni
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Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è arrivato a Bologna nel pomeriggio di oggi. Ad annunciarlo, solo poche ore fa, è stato lui stesso con un post su facebook che non poteva che innescare delle reazioni: "Sorpresa svelata! Amici Bolognesi, tra poco, alle 18, vi aspetto in piazza Maggiore. Senza paura! Astenersi zecche rosse, centri a-sociali e perditempo: Bologna non è vostra, Bologna è dei Bolognesi perbene". Un messaggio che non è stato ignorato dagli ambienti "alternativi" del capoluogo emiliano, che infatti hanno organizzato una contestazione sfociata in disordini con la polizia. Quando gli attivisti si sono avvicinati ai blindati delle forze dell’ordine è infatti partita una carica che li ha allontanati, a cui è seguito il lancio di oggetti sia dalle fila dei collettivi che quelle dei sostenitori del leader del Carroccio: i due gruppi erano divisi solo da un cordone di camionette e agenti in assetto antisommossa.

Alcuni giorni fa Matteo Salvini aveva dichiarato di voler chiudere la campagna elettorale in Piazza Verdi, nel cuore del quartiere universitario di Bologna. Una decisione che qualcuno aveva visto come una provocazione all'area storicamente antifascista e antagonista della città, tanto che anche la questura aveva negato l'autorizzazione per il timore di disordini: non a caso i collettivi universitari da ieri, primo giugno, avevano organizzato un presidio.

A Bologna la Lega Nord sostiene la candidatura di Lucia Borgonzoni, donna che ha fatto della legalità e sicurezza il tema portante della campagna elettorale. Eppure nei mesi scorsi era emerso come anche lei, in passato, avesse a lungo frequentato gli "odiati" centri sociali della città, in particolare il Link, uno dei più attivi del panorama alternativo bolognese. Frequentazioni confermate dalla stessa Borgonzoni: "Non rinnego quel periodo, ma un tempo le persone che giravano dentro i centri sociali erano diverse".

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