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Salvini dice no a Berlusconi: “Mai più schiavi di nessuno”. E attacca Renzi: “Burattino”

Da Pontida il leader della Lega Nord dice no a una alleanza “vecchio modello” e ribadisce: “Se volete Alfano o Verdini cercatevi un altro”.
A cura di Redazione
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C’era grande attesa per il discorso di Matteo Salvini da Pontida, al tradizionale raduno della Lega Nord in provincia di Bergamo. Un appuntamento che, oltre a rilanciare l’azione del Carroccio tramite il consueto bagno di folla con militanti ed elettori, doveva servire anche a chiarire la collocazione politica della Lega e l’orientamento rispetto al progetto portato avanti da Stefano Parisi, che punta a una federazione di soggetti nel campo del centrodestra, ripensando alla cosiddetta casa dei moderati.

Dal palco, il leader leghista è stato chiaro: “Se qualcuno pensa che il futuro della lega sia ancora quello di un partitino servo di qualcun altro, di Berlusconi o di Forza Italia, ha sbagliato a capire. Noi non saremo più schiavi di nessuno. Noi accordi al ribasso non ne faremo con nessuno”. Un messaggio che aveva ripetuto poco prima parlando con i giornalisti: “Se ti chiami Scajola, stai con Alfano, Fini e Verdini. Non con me. Se voi volete questa gente, cercate un altro”. Per il leader della Lega, che rivendica con orgoglio il legame con Marine Le Pen, non c’è più “la differenza fra destra e sinistra, ma tra uomini liberi e servi” e in tal senso la Lega intende promuovere modifiche che consentano, diversamente da quanto stabilisce la Costituzione, di effettuare referendum sui trattati internazionali.

Ma il leader del Carroccio ne ha per tutti, dai sindacati “complici del disastro”, ai centri sociali, “li chiuderemo, quegli ignoranti andassero a scuola”, passando per i prefetti da “togliere, siano i Sindaci in prima linea”, fino ad arrivare ai Cinque Stelle che “litigano online, è tutto via Internet, questa non è democrazia”, perché “'onestà da sola non basta, però, se vai ad amministrare e non capisci niente, magari con città sommersa da rifiuti”.

Ma è nei confronti di Renzi che si concentrano gli strali di Salvini:

L'obiettivo del leader leghista resta quello di andare al Governo: "Non sono qui per partecipare, ma per vincere". A partire dalla mobilitazione per il no al referendum sulla Costituzione:

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