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Salvini contro Roberto Saviano: “Via la scorta quando governeremo”

Il leader del Carroccio: “Per Saviano sono razzista, ignorante, sgrammaticato. Se andiamo al governo, dopo aver bloccato l’invasione, gli leviamo l’inutile scorta”.
A cura di Davide Falcioni
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"Per Saviano sono razzista, ignorante, sgrammaticato. Se andiamo al governo, dopo aver bloccato l'invasione, gli leviamo l'inutile scorta". A scriverlo, sui suoi profili social Facebook e Twitter, è stato  il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, replicando allo scrittore campano che, su Facebook, ha pubblicato un post con un video. "Salvini non può permettersi di attaccare chi ogni giorno salva vite umane in zone a rischio – scrive Saviano su FB -. Per lui Africa è solo una parola che serve a creare slogan insulsi che colpiscano alla pancia. Copre i suoi fallimenti politici usando come bersaglio gli immigrati". "L'europarlamentare Matteo Salvini – conclude lo scrittore – ci dimostri di avere un progetto politico oltre alle battute da bar e agli hashtag goliardici. Altrimenti taccia".

Marcinelle, Mattarella: "Riflettere sul dramma dei migranti". Salvini: "Si vergogni"

La polemica tra Saviano e Salvini si inserisce nel contesto di un'altra che ha visto protagonista, sempre oggi, il leader del Carroccio, che in occasione della commemorazione della tragedia della miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, quando morirono 136 italiani ha invitato il capo dello stato a "vergognarsi". Mattarella, infatti, aveva dichiarato che quel dramma "è un motivo di riflessione verso coloro che oggi cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi e che sollecita attenzione e strategie coerenti da parte dell'Unione Europea".

Mattarella in un passaggio del suo discorso ha dichiarato: "L'8 agosto di 61 anni fa a Marcinelle, dove persero la vita, tra gli altri, 136 nostri connazionali, si consumò una sciagura che ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria europea". "Il nostro pensiero va ad essi – ha proseguito il Presidente della Repubblica – al Bois du Cazier, luogo simbolo del lavoro italiano nel mondo e, mentre onoriamo la loro memoria, siamo esortati a mantenere vivo il senso di riconoscenza per i sacrifici affrontati da tutti i lavoratori italiani, emigrati alla ricerca di un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie". "Le loro fatiche sono state feconde. Esse hanno contribuito a edificare un continente capace di lasciarsi alle spalle le devastazioni della seconda guerra mondiale e di offrire alle generazioni più giovani un futuro di pace, di crescita economica, di maggiore equità sociale", sottolinea il capo dello Stato.

Un discorso che non è piaciuto a Salvini, che ha commentato: "Mattarella paragona gli italiani emigrati (e morti) nel mondo ai clandestini mantenuti in Italia per fare casino? Si vergogni. Mattarella non parla a nome mio".

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