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Salvini: “Berlusconi candidato premier per il centrodestra? Dovrà fare le primarie”

Matteo Salvini fa sapere a Silvio Berlusconi che qualora dovesse tornare in campo grazie alla sentenza della Corte di Strasburgo, non potrebbe aspirare per discendenza diretta al ruolo di leader del Centrodestra italiano: “Non ci possono più essere leader decisi a tavola o davanti al caminetto. Chiunque sia, comunque si chiami dovrà avere quella spinta e quella forza derivante dalle primarie”.
A cura di Charlotte Matteini
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Nel centrodestra italiano sembrano non finire mai le polemiche. Dopo i duri scontri tra Matteo Salvini e Stefano Parisi, giudicato dal leader del Carroccio una figura inadatta a guidare Forza Italia o a federare il centrodestra, adesso il segretario della Lega Nord lancia una sfida al fondatore di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ieri ha annunciato che dopo la sentenza della Corte di Strasburgo – la quale si occuperà di vagliare la correttezza delle procedure che hanno portato a decretare "incandidabile", e quindi fuori dai giochi della politica, il patron di Mediaset – potrebbe ricandidarsi, qualora il verdetto fosse positivo. "Credo che questa sentenza dovrà arrivare. Sono assolutamente sicuro che metterà in chiaro come non ci sia stata nessuna evasione da parte mia. E quindi io dovrei ritornare nella possibilità di ricandidarmi. In quel caso il centrodestra non avrebbe la necessità di cercare altri leader", ha dichiarato Berlusconi a Rai Parlamento.

Ma sul punto il questione il leader del Carroccio e aspirante presidente del Consiglio Matteo Salvini sembra non essere d'accordo con il leader di Forza Italia: "Una cosa è certa: indietro non si guarda. Io sarei davvero felice se Silvio Berlusconi uscisse dagli impedimenti e fosse in condizione di ritornare pienamente alla politica. Ne sarei felice per lui e per tutta l'Italia. E sono assolutamente certo che nei prossimi giorni saprà dare un contributo determinante alla campagna per il No, in tv e in tutti i modi in cui sceglierà di farlo, ma dobbiamo tutti guardare avanti. Non possiamo ripresentarci agli italiani nello stesso modo in cui lo abbiamo fatto sempre. Non ci possono più essere leader decisi a tavola o davanti al caminetto. Chiunque sia, comunque si chiami dovrà avere quella spinta e quella forza derivante dalle primarie.

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