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Salvini apre a Renzi sulla riforma del Senato. No ad alleanza con Berlusconi

Il segretario della Lega Nord vuole fare le riforme insieme al premier e detta le sue condizioni. Ma sull’eventuale asse con Berlusconi dice subito ‘no’. Con Grillo invece….
A cura di B. C.
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Matteo Salvini apre a Matteo Renzi e al Pd sulle riforme. Su quella “del Senato potremmo appoggiare il governo. Il segretario della Lega, intervistato dal Corriere della Sera, afferma invece di non essere interessato ad un’alleanza con Berlusconi e Forza Italia. L’accordo coi democratici riguarda anche la “riforma del Titolo V della Costituzione. La speranza è una sterzata decisa rispetto al neocentralismo del governo”. "Fin qui – dice Salvini, – Renzi voleva riportare tutto allo Stato, decidere tutto a Roma. Noi diciamo di redistribuire le competenze oggi concorrenti tra Regioni e Stato. Con le Regioni che si tengono i quattrini per fare il loro lavoro. Con la bozza del governo, le Regioni non servivano più". Poi aggiunge: "Abbiamo anche chiesto di recuperare i costi standard della spesa pubblica per inserirli in Costituzione. Infine, c'è un tema che per noi è cruciale: il premio alle Regioni virtuose e la sanzione per quelle che virtuose non sono".

Se il governo e la maggioranza – avverte – recepiranno queste nostre indicazioni, io faccio un servizio all'Italia e recupero i due anni di sonno profondo dei governi Monti e Letta. […] All'inizio – ricorda Salvini – Renzi diceva no, no, no a qualunque nostra proposta. Se adesso su questi principi incomincia a dire sì, il bilancio per noi diventa positivo".

Ma Salvini guardare anche al futuro ed è certo che l’asse con Forza Itali è ormai solo un ricordo: “Per ora, non esiste. Non c’è alcuna possibilità di riesumare vecchie formule ormai defunte. Al nostro congresso del 20 luglio, io proporrò qualcosa di profondamente diverso”. E Grillo invece? Salvini appare possibilista, nonostante il leader del M5S che “dice di no. Io non dico di no a prescindere: se posso portare a casa qualcosa di utile, ci lavoro. Di là c’è il no. Punto. Come fai a ragionare con uno che è no, punto?”.

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