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Banche, dall’Europa ok allo scudo da 150miliardi di euro di fondi pubblici

Dalla Commissione Europea ok all’utilizzo in caso di necessità – da parte del governo italiano – di 150 miliardi di euro di fondi pubblici per fronteggiare le difficoltà delle banche.
A cura di Davide Falcioni
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Il sistema bancario italiano potrà usufruire di uno scodo da 150 miliardi di euro qualora dovessero riscontrare gravi difficoltà in caso di turbolenze dei mercati finanziari. Il via libera arriva dalla Commissione Europea e risponde alla richiesta del Governo italiano, che aveva auspicato l'ipotesi di poter disporre di fondi pubblici "per ragioni precauzionali" e "che non c'è l'aspettativa che emerga la necessità" di utilizzare lo scudo.

Secondo il Wall Street Journal la cifra ottenuta dall'Italia sarebbe di 150 miliardi di euro: l'indiscrezione avrebbe trovato conferma da fonti governative italiane. L'importo rappresenta i tre quarti delle sofferenze lorde del sistema creditizio italiano e di conseguenza il suo utilizzo sarebbe un autentico scudo di ultima istanza di fronte a qualsiasi attacco speculativo, in un quadro che dall'inizio del 2016 sembra farsi sempre più complicato. I titoli bancari – infatti – hanno subito forti perdite in Borsa: Mps ha ceduto  il 67% del suo valore dall'inizio dell'anno, Unicredit il 60% e il comparto bancario nel suo complesso da inizio anno ha perso il 51,7%.

I 150 miliardi di euro – che andrebbero a gravare sul debito pubblico – verranno "accantonati" ed utilizzati come un fondo di garanzia a fronte di eventuali emissioni di bond da qui a fine anno, dunque entro la fine di dicembre, dalle banche italiane. Il via libera della Commissione viene definito "un successo" in ambienti governativi dopo il braccio di ferro tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il governo italiano aveva chiesto che, nel rispetto delle regole europee, fosse possibile attingere a fondi pubblici qualora fosse stato necessario intervenire. Dal canto suo la Commissione Europea ha apertamente dichiarato che "non ci si aspetta" che il fondo venga usato.

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