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Lampedusa, soccorso un barcone: nella stiva 19 immigrati morti

Continuano gli sbarchi sulle coste italiane. Tra i duemila profughi arrivati a Salerno ci sono anche diversi bambini, donne incinte e alcuni sospetti malati di scabbia. Su un altro barcone intercettato a Lampedusa almeno 19 morti.
A cura di Biagio Chiariello
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L’emergenza profughi sulle coste italiane non conosce tregua. Poco fa è arrivata a Salerno, nel molo 10 del porto commerciale, la nave Etna della Marina Militare italiana che trasporta 2.186 migranti, eritrei, somali siriani e afgani. In questo momento sono in corso le operazioni di identificazione e accoglienza presso un capannone allestito in collaborazione con l'autorità portuale locale dove verranno serviti 1300 pasti per i profughi. Tra loro, 40 con sospetta scabbia, 3 i diabetici, 14 le donne incinte e altre tre persone mostrano problemi di salute. A bordo 500 sono di nazionalità marocchina. Sono stati i primi a scendere dalla nave per essere trasferiti alla caserma di polizia Pisacane, dove, dopo le formalità di rito si procederà al rimpatrio. Imponente il sevizio d'ordine con oltre 500 uomini tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale, oltre a personale di Croce Rossa e Humanitas. "Abbiamo lavorato tutta la notte per garantire una accoglienza dignitosa – sottolinea il prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone – rispetto al primo sbarco del primo luglio siamo in presenza del doppio dei migranti quindi l'operazione è più complessa".

Barcone a Lampedusa, 18 morti a bordo

Un barcone con circa seicento migranti è stato intercettato a sud di Lampedusa. A bordo vi sarebbero almeno 19 persone morte, secondo quanto scrive l'Ansa. Un uomo sarebbe deceduto durante le operazioni di soccorso. Due profughi sono stati portati in ospedale a Palermo. I migranti sono stati soccorsi e tirati a bordo dai marinai di un mercantile dirottato nella zona. I migranti sarebbero morti nella stiva per le esalazioni prodotte dal motore del barcone.

Ancora mistero sul presunto naufragio di 60 migranti in acque libiche

E’ ancora mistero, intanto, sulle sorti dei 60 migranti che, secondo il racconto di alcuni profughi a bordo di un barcone soccorso dalla Marina, sarebbe annegati in acque libiche a una trentina di miglia dalla costa. “Eravamo più del doppio” hanno raccontato i superstiti all’equipaggio del mercantile che li ha tratti in salvo. Dichiarazioni poi girate alle autorità italiane. Sull’imbarcazione potrebbe esserci il figlio di una donna etiope che giovedì aveva ricevuto un drammatico appello telefonico dal ragazzo 20enne che chiedeva aiuto da un barcone in avaria in mezzo al Mediterraneo. Da allora, la donna non ha più ricevuto notizie del figlio.

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