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Ryanair risarcisce hostess italiana con 64mila euro: “Trattata come una schiava”

Alessandra Cocca, ex assistente di bordo, è stata risarcita con 64mila euro dalla compagnia low cost.
A cura di Davide Falcioni
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L'assistente di bordo italiana Alessandra Cocca verrà risarcita con 64mila euro dalla compagnia aerea Ryanair dopo 4 anni di battaglie legali. La hostess, di stanza in Norvegia, aveva accusato la compagnia low cost di averla licenziata ingiustamente nel 2013 e di imporre ai dipendenti "turni da schiavi". Il colosso irlandese pagherà all'ex lavoratrice la somma che corrisponde a tre anni di stipendio lordo, evitando così un procedimento penale.

La hostess italiana aveva accusato la compagnia aerea low cost di sfruttare eccessivamente i suoi dipendenti: Alessandra Cocca era stata assunta nel 2012 per poi venire licenziata durante il suo periodo di prova dopo che la dipendente aveva denunciato un pilota perché "odorava d'alcol". Nella versione della Ryanair, invece, la hostess non avrebbe rispettato tutte le procedure di sicurezza e per questa ragione era stato decretato il licenziamento. La compagnia aerea voleva che il caso fosse giudicata in Irlanda, nazione in cui si trova la sua sede. Alessandra Cocca ha ottenuto, invece, che la diatriba legale fosse dibattuto in Norvegia, dove la donna lavorava e dove i diritti dei dipendenti hanno una maggiore tutela rispetto all'Irlanda.

Il portavoce del sindacato Parat Vegard Einan ha espresso la sua soddisfazione per l'esito della vicenda e affermato che la decisione della Corte norvegese costituirà un importante precedente: "Diversi settori, quello dell'industria aerea in testa, si stanno internazionalizzando — dichiara il sindacalista —. In molti settori, il libero flusso di capitale e di lavoro sono positivi, ma la nostra missione, in quanto sindacati, resta quella di proteggere i diritti dei lavoratori che sono di stanza in Norvegia. Questo caso ha confermato chiaramente che le compagnie internazionali che vogliono operare nel nostro Paese non possono sfuggire alle leggi vigenti".

Caso Cocca, il punto di vista di Ryanair

In merito alla vicenda Ryanair ha spiegato: "La Sig.ra Cocca (che ha iniziato a volare per Crewlink nell'aprile 2012) è stata licenziata da Crewlink a gennaio 2013, durante il periodo di prova, dopo essere stata invitata a sbarcare da un volo da parte del Capitano per il mancato rispetto di procedure di sicurezza fondamentali. Questo incidente è stato solo l'ultimo di una serie di mancanze sul rispetto delle norme di sicurezza da parte di questa persona durante i suoi 10 mesi di impiego con Crewlink. Crewlink ha chiuso con un accordo questo caso il 2 marzo in considerazione del fatto che le spese processuali nei tribunali norvegesi avrebbero di gran lunga superato l'entità del compenso di chiusura. Il caso inoltre non ha più alcuna rilevanza dato che Ryanair non ha più basi in Norvegia, dopo la chiusura di quella di Rygge nell'ottobre 2016".

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