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Russiagate, Trump ammette: “Sono indagato”. Coinvolto anche il suo genero

L’annuncio del Presidente USA in un tweet nel quale accusa “l’uomo che mi ha detto di licenziare il direttore dell’Fbi”. Anche Jared Kushner, genero e consigliere di Trump, è indagato per il Russiagate.
A cura di Susanna Picone
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"Sono sotto indagine per aver licenziato il direttore dell'Fbi da parte dell'uomo che mi ha detto di licenziare il direttore dell'Fbi. Caccia alle streghe!". Lo ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riferendosi al procuratore speciale Robert Mueller, titolare dell'indagine sul Russiagate. Il tycoon di New York è indagato per ostruzione alla giustizia.

Naturalmente il riferimento è all'ormai ex capo dell'agenzia investigativa, James Comey. Ma non è ben chiaro a chi si riferisca quando parla "dell'uomo" che gli avrebbe detto di licenziare Comey.

Ma anche Jared Kushner, il genero e consigliere del presidente americano, finisce nel mirino di Mueller in merito al caso relativo alle possibili ingerenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016. A parlare delle indagini sulle attività finanziarie e imprenditoriali del marito di Ivanka Trump è il Washington Post che cita fonti governative “informate della questione”. Il nuovo filone delle indagini su Kushner allarga il raggio dell’interesse del procuratore e aumenta la pressione sul presidente statunitense, a sua volta nel mirino delle indagini per possibile intralcio alla giustizia. Su Kushner si indagava già per i suoi incontri con l’ambasciatore russo a Washington Sergey Kislyak, e nello specifico per un colloquio durante il quale il genero di Trump avrebbe proposto di creare uno speciale canale di comunicazione tra l’amministrazione americana e il Cremlino.

Gli agenti dell’Fbi e la procura federale stanno anche esaminando le attività finanziarie di altri soci e persone vicine al presidente americano, tra cui l’ex consigliere per la sicurezza Michael Flynn, l’ex presidente della campagna elettorale dell’attuale presidente Paul Manafort e Carter Page, che ha avuto un ruolo di consigliere in fase elettorale su questioni di politica estera.

Intanto anche il vicepresidente americano Mike Pence ha deciso di ingaggiare un suo legale esterno alla Casa Bianca che lo dovrà assistere e rappresentare nell'ambito delle indagini sul Russiagate. A renderlo noto è stato l'ufficio del vicepresidente che ha spiegato che il legale scelto è Richard Cullen, ex procuratore in Virginia. “Il vicepresidente è completamente concentrato sui suoi incarichi e nel promuovere l'agenda del presidente, ed è impaziente per una rapida conclusione della vicenda”, ha fatto sapere il direttore delle comunicazioni di Pence, Jared Agen.

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