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Russia: “Forse abbiamo ucciso il capo dell’Isis Al-Baghdadi”

Secondo il ministero della Difesa russo il leader dell’Isis potrebbe essere stato ucciso a maggio a Raqqa. Si cercano conferme.
A cura di Susanna Picone
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Abu Bakr al-Baghdadi potrebbe essere morto. A dirlo è il ministero della Difesa russo che afferma che un raid dell'aviazione militare di Mosca potrebbe aver ucciso il leader dello Stato Islamico. A riportare la notizia è l'agenzia Tass. La Difesa spiega che il raid in cui al-Baghdadi sarebbe stato ucciso è avvenuto a Raqqa, in Siria, il 28 maggio scorso. Il ministero, aggiunge l'agenzia Ria, è impegnato nella ricerca di conferme. L'uscita del ministero russo arriva qualche giorno dopo la diffusione della stessa notizia da parte della tv di Stato siriana. “Secondo le informazioni che si stanno verificando attraverso diversi canali”, è quanto fa sapere il ministero della Difesa di Mosca, citato dal sito online della tv del dicastero Zvezda, nel sobborgo a sud di Raqqa era in corso un incontro tra capi dell'Isis ed era presente anche il leader dell'Isis Ibrahim Abu-Bakr Al Baghdadi, “che è stato eliminato inseguito al raid”. Oltre ad Al Baghdadi nello stesso raid potrebbero essere stati eliminati quindi anche altri leader del gruppo estremista. “Per il momento io non ho la conferma al 100% di questa informazione”, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov riferendosi all'annuncio da parte del ministero della Difesa.

Coalizione a guida Usa non può confermare la notizia – La Coalizione internazionale anti-Isis a guida Usa ha fatto sapere di non poter confermare notizie della possibile uccisione di al Baghdadi in raid militari russi in Siria. In una email inviata all'Associated Press, il colonnello Ryan Dillon, portavoce della Coalizione, ha scritto: “Per il momento non possiamo confermare queste notizie”.

Chi è il Califfo Abu Bakr al Baghdadi – Abu Bakr al Baghdadi, il “Califfo” nero dello Stato islamico (Isis), è nato da una famiglia sunnita nel 1971 a Samarra. Il nome di battesimo è Awwad al Badri. L'epiteto attuale è composto dal nome di uno dei primi quattro califfi dell'Islam con l'aggiunta dell'origine geografica della città dove è cresciuto: Baghdad. La sua “carriera” inizia alla periferia di Baghdad all'ombra dell'invasione anglo-americana del 2003. Allora trentaduenne, forma un gruppo armato e si unisce alle formazioni jihadiste. Nel 2005 finisce nelle mani dei soldati americani e passa quattro anni in una prigione nel sud di Baghdad. Nel 2010 annuncia la sua alleanza con al Qaida per poi romperla nel 2013. A oggi è considerato il capo del sedicente Stato Islamico.

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