Russia, aumentano le violenze contro i gay: “Legalizzata la discriminazione”

In aumento in Russia le violenze nei confronti dei gay in seguito all’adozione della controversa legge che nel giugno del 2013 ha vietato la “propaganda omosessuale”. A denunciarlo è l'organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch (Hrw) che ha presentato un rapporto di 85 pagine dal titolo “Licenza di nuocere: violenza e molestie contro Lgbt e attivisti in Russia”. Secondo l’organizzazione quella legge in vigore in Russia ha di fatto legalizzato la discriminazione contro gli omosessuali. Human Rights Watch ha intervistato decine di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (lgbt) in 16 diverse città della Russia per scrivere il rapporto. Gli omosessuali nel Paese del presidente Vladimir Putin hanno raccontato a Hrw di aver subìto violenze, di essere stati picchiati e insultati per strada, sui mezzi pubblici e nei bar a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere. La maggior parte degli intervistati ha detto che questi problemi si sono intensificati dal 2013.

Violenza contro gay e lesbiche mentre la polizia fa finta di nulla – Hanno detto che gli anti-LGBT attaccano, mentre la polizia, sistematicamente, fa finta di niente e non adotta misure adeguate per prevenire gli attacchi e proteggere i manifestanti dalla violenza. E le vittime hanno spesso paura di denunciare quanto gli accade. Su 78 vittime di violenza e molestie omofobica e transfobica intervistati per la redazione del rapporto di HRW, 22 non hanno infatti segnalato attacchi contro di loro alla polizia perché temevano molestie e non credevano che gli agenti avrebbero preso sul serio le loro denunce. Tanya Cooper, ricercatrice di Human rights watch, ha dichiarato che “la violenza verso gli omosessuali in Russia non è considerata un crimine dalle autorità che non proteggono le vittime”.