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L'omicidio Meredith Kercher

Rudy Guede resta in carcere, niente permesso: “Non possono dargli da mangiare”

Per un cavillo burocratico, l’ivoriano in carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, non potrà usufruire del permesso premio di 36 ore, che gli era stato concesso dal tribunale.
A cura di Biagio Chiariello
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Rudy Guede, condannato a 16 anni di reclusione in via definitiva per l’omicidio in concorso di Meredith Kercher,  avrebbe dovuto godere di un permesso premio di 36 ore nei prossimi giorni: per l’ivoriano sarebbe stata la prima uscita dal carcere dopo 9 anni dietro le sbarre. Trentasei ore fuori dal carcere, rinchiuso ai domiciliari, in una struttura che si occupa di reinserimento dei detenuti. La prima occasione per "sentire di nuovo il sole sulla pelle e guardare fuori dalla finestra, senza sbarre davanti agli occhi". Questo era stato il primo commento del ventinovenne, ora difeso dall'avvocato Fabrizio Ballarini.

Il permesso però per un cavillo burocratico è stato rinviato: la struttura di accoglienza, secondo il tribunale di Viterbo, non ha una cucina adeguata a sfamare Guede. Non si tratta di una novità, ma l'associazione ‘Studi criminologici’ si era offerta di provvedere con dei panini, come accaduto per altri detenuti. Nulla da fare, il permesso è rinviato a data da definire.

Rudy Guede è in carcere dal 2007 per il concorso nell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, a Perugia. La sua pena terminerà nel 2021. Si è sempre dichiarato innocente, coi suoi complici che restano tutt’oggi ignoti dopo l’assoluzione in via definitiva di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. "Mi rammarica che Rudy Guede non si sia mai pentito e mi auguro che chi gli ha concesso il permesso lo abbia fatto in un percorso di reinserimento sociale" aveva detto Sollecito a proposito della possibilità di uscita dal carcere dell’ivoriano. Sollecito dice di non attendersi nuove verità. "Rudy ha sempre detto menzogne e le direbbe anche ora".

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