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Ruby, la Cassazione conferma: “Berlusconi non sapeva che era minorenne”

Secondo la Suprema Corte l’ex Presidente del Consiglio non sapeva che la marocchina non era ancora maggiorenne quando si recò nella sua villa di Arcore.
A cura di Davide Falcioni
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Silvio Berlusconi non sapeva che Ruby Rubacuori, al secolo Karima El Mahroug, era minorenne quando frequentava le feste nella villa di Arcore dell'allora Presidente del Consiglio. Dopo i giudici di secondo grado, anche la Cassazione ha ribadito l'assoluzione in appello dopo i sette anni di reclusione inflitti nella sentenza di primo grado. Secondo i giudici sono “affidabili” gli “elementi probatori” che escludono che l’ex premier fosse consapevole che "Ruby" avesse 17 anni.

L'ex capo del governo ha sempre sostenuto, supportato dai testimoni poi finiti sotto inchiesta per corruzione in atti giudiziari, che le serate nella villa di Arcore non fossero altro che cene eleganti. Secondo i giudici, tuttavia, non di "serate di gala" si trattava, bensì di notti "disinvolte e spregiudicate". Resta però da provare che Berlusconi, prima della sera del 27 maggio 2010, fosse conscio della minore età della marocchina Karima El Mahroug. Come è noto, l'allora primo ministro telefonò da Parigi la Questura di Milano per comunicare che la giovane, sottoposta a fermo dopo una denuncia per furto e sospettata di essere una prostituta, era in realtà la nipote dell'allora presidente egiziano Hosni Mubarak.

Secondo i giudici della Cassazione la Corte d'Appello ha correttamente ritenuto, tra gli elementi “esclusivi della consapevolezza da parte dell’imputato della minore età” di Ruby, l’”aspetto fisico” della giovane marocchina e il suo “modo di comportarsi che non tradivano minimamente la sua età effettiva”. Ruby, inoltre, aveva “l’abitudine a fornire false generalità” attribuendosi una età “di volta in volta diversa, dai 19 ai 27 anni”. La Corte Suprema ritiene che il ricorso presentato dalla Procura di Milano "è assolutamente generico e assertivo, limitandosi ad affermare che la frequentazione di donne minorenni da parte dell’imputato era notizia di dominio pubblico”. Secondo i giudici della Cassazione “al netto di un inevitabile tasso di generalizzazione, si è ben lontani dal livello di somma astrazione che connota il concetto di ‘normale logica che presiede il corso delle vicende umane’, correttamente ritenuto dalla Corte territoriale insuscettibile di fungere da elemento di conferma di un dato conoscitivo, che in realtà rimane tutto da provare (se, come e quando il dato della minore età di Karima El Mhroug venne portato a conoscenza di Silvio Berlusconi prima della sera del 27 maggio 2010)”.

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