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Ruby, la Berardi rinuncia al risarcimento. E spunta testimone contro Imane Fadil

La modella brasiliana nei mesi scorsi aveva minacciato di andare a raccontare ai pm di Milano una “bomba” e di aver “visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare”. Oggi ha rinunciato a costituirsi parte civile. Intanto un certo Pawel Giowine avrebbe reso dichiarazioni spontanee contro la Fadil, una teste chiave dell’accusa contro Minetti, Mora e Fede: “circuiva VIP per poi ricattarli, anche Fabio Cannavaro”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il processo Ruby 2 perde un'altra teste. E' la modella brasiliana Iris Berardi che ha revocato la costituzione di parte civile nel processo milanese ‘Ruby bis' a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. E questo nonostante gli annunci dei mesi scorsi, quando la giovanissima ospite di Arcore, su Twitter scriveva: “Sta per scoppiare una bomba”. E ancora, citando Blade Runner: “Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare”. E ancora “Quante cose da dire…" e "L’omertà non mi appartiene. Qualcuno presto avrà un problema”. La scelta della Berardi segue quella di Barbara Guerra, un'altra delle ragazze che ha partecipato alle serate nella residenze private dell'ex premier Silvio Berlusconi.  La Guerra aveva spiegato che il passo indietro era motivato dal chiarimento avuto con Nicole Minetti e la lettera di scuse che le aveva inviato l'ex igienista dentale del Cavaliere. A questo punto restano tre parti civili: Chiara Danese, Ambra Battilana e Imane Fadil che ha chiesto un risarcimento di 2 milioni di euro.

Spunta teste contro Imane Fadil – La stessa Imane Fadil che oggi nella Aula del Tribunale di Milano ha visto la presenza indiretta di un presunto testimone che nei giorni scorsi avrebbe reso dichiarazioni contro di lei che è una teste chiave dell'accusa. Si è palesato all'inizio di udienza, quando la difesa di Emilio Fede ha chiesto ai giudici di acquisire un verbale reso da tale  Pawel Giowine alla Procura di Roma, verbale che sarebbe stato poi trasmesso nei giorni scorsi al procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini. Un avvenimento che ha portato il pm Antonio Sangermano a sottolineare  il rischio che intorno al processo Ruby bis si aggirino "persone a libro paga e faccendieri". "Non lo conosco, non so chi sia", si è limitata a dire la Fadil.

"Fadil circuiva VIP per poi ricattarli, anche Fabio Cannavaro" Nel verbale reso in questura a Roma, Pawel Giowine afferma che Imane Fadil gli avrebbe raccontato che il suo lavoro consisteva nel circuire personaggi per poterli poi ricattare. Tra questi, anche il calciatore Fabio Cannavaro, durante la sua festa di addio al calcio. "Imane Fadil – racconta Giovine – ebbe uno sfogo durante il quale mi raccontò di non gradire la vita che faceva e mi narrò di alcune feste particolari a cui aveva partecipato". "Si riferì – prosegue il teste – ad una festa che si tenne su una nave da crociera, non mi disse né dove né quando ma comunque di recente, alla quale parteciparono dei noti imprenditori e circa una quindicina di ragazze reclutate per l'occasione, tra cui lei. Mi fece chiaramente intendere che il loro compito era quello di circuire personaggi che venivano loro indicati al fine di poterli poi successivamente ricattare".

Aperta un'inchiesta su dichiarazioni di Giowine – Le dichiarazioni spontanee rese da Pawel Giovane ai pm di Roma hanno portato la procura di Milano ad aprire un'inchiesta ‘a modello 45', cioè senza indagati, nè ipotesi di reato. Sull'argomento è tornato a parlare durante una pausa dell'udienza, il pm Sangermano: "Rilevo che queste dichiarazioni sono fumose, generiche, del tutto inconferenti e si riferiscono a fatti del 2006 che non rivestono valenza in questo processo". Il pm ha ribadito di opporsi all'acquisizione del verbale, ma di averlo voluto "esibire" al tribunale affinché valuti un eventuale ascolto del testimone.

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