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“Ruby era maggiorenne”, nuova linea difensiva per Silvio Berlusconi

Ruby Rubacuori non era minorenne quando partecipava ai festini a base del bunga bunga ad Arcore e quando il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, telefonò in questura a Milano per farla rilasciare dopo il suo fermo per furto. Per questi motivi, il Premier è stato rinviato a giudizio.
A cura di Alessio Viscardi
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Ruby Rubacuori non era minorenne quando partecipava ai festini a base del bunga bunga ad Arcore e quando il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, telefonò in questura a Milano per farla rilasciare dopo il suo fermo per furto. Per questi motivi, il Premier è stato rinviato a giudizio, accusato di concussione e prostituzione minorile dai Pm milanesi coordinati da Ilda Boccassini. Ora un nuovo asso nella manica del primo ministro potrebbe ribaltare la situazione: secondo i legali di Berlusconi, Ruby non era minorenne all'epoca dei fatti, in quanto sarebbe nata due anni prima senza essere registrata all'anagrafe. Ennesimo colpo di scena nel caso Ruby, recentemente presente anche al ballo delle debuttanti di Vienna.

L'annuncio lo dà lo stesso Berlusconi alla Camera, rivolgendosi ai deputati del Pdl: “Abbiamo le prove che Ruby non era minorenne! In un paese normale questo processo durerebbe mezzora, sarò assolto con formula piena”. Secondo l'ipotesi che sarà sostenuta in aula dai legali del Premier, Ruby Rubacuori – al secolo Karima El Mahroug – sarebbe stata registrata all'anagrafe marocchina soltanto due anni dopo la sua nascita. Se dovesse essere dimostrata questa circostanza, l'accusa di prostituzione minorile a carico del Premier crollerebbe: Ruby era maggiorenne quando la Procura sostiene abbia avuto rapporti sessuali con il Premier ad Arcore.

Le indagini difensive condotte dagli avvocati di Berlusconi, Ghedini e Luongo, si sono spinte fin in Marocco, nella località di nascita di Ruby, dove non esiste un sistema di anagrafe preciso come quello occidentale. Infine, il presidente Berlusconi si è sfogato con i suoi compagni di partiti: “Trovo assurdo questo processo perché mi si accusa di un qualcosa che non esiste. La concussione è un'accusa che non sta in piedi, perché il diretto interessato ha smentito di avere subito pressioni di qualsiasi tipo. Così come Ruby ha smentito di aver avuto rapporti sessuali con me. Si tratta di una cosa assurda, semplicemente assurda”.

Ma sia la Procura di Milano che il padre della stessa Ruby negano che la giovane sia nata due anni prima di quanto dichiarato. Il genitore, infatti, sostiene che “se fosse stata più grande, non avrei perso tempo a correrle dietro”.

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