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Rubò un bacio sulla guancia a una 15enne: non è violenza sessuale, ma privata

La Cassazione ha riqualificato il reato di violenza sessuale, contestato a un 37enne pugliese che aveva dato un bacio a una adolescente, in quello di violenza privata. L’uomo, attratto dalla ragazzina, si era appostato fuori da scuola, l’aveva seguita e dopo numerosi tentativi l’aveva baciata sulla guancia.
A cura di Susanna Picone
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Un “semplice e fugace” bacio sulla guancia può costare una condanna per violenza privata se viene dato a una persona ancora non maggiorenne. Ma non è violenza sessuale. A dirlo è la Corte di Cassazione che ha affrontato il caso di un uomo che nel 2008 aveva ripetutamente provato a baciare sulla guancia una ragazzina di 15 anni all’uscita da scuola. L’uomo, un pugliese all’epoca dei fatti di 37 anni, si era invaghito dell’adolescente senza nemmeno conoscerla e così si era appostato fuori da scuola, l’aveva seguita e dopo numerosi tentativi le aveva dato un bacio sulla guancia. L’uomo era stato condannato dalla Corte d'appello di Lecce – sezione distaccata di Taranto – a un anno e 3 mesi di reclusione perché, con una condotta “insidiosamente rapida e tale da superare l'altrui contraria volontà” aveva costretto la ragazzina a “subire atti sessuali consistiti in ripetuti tentativi, a volte riusciti, di baciarla sulla guancia dopo averla reiteratamente seguita all'uscita del liceo”. I giudici del merito avevano così ritenuto la “valenza sessuale” del gesto anche perché l'uomo aveva ammesso di essere attratto dalla ragazzina, con la quale comunque non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto, e perché al momento del fermo avesse aperta la cerniera dei pantaloni. Per i giudici d'appello, la “parziale incapacità di intendere e volere” dell’imputato non aveva escluso del tutto “la consapevolezza della valenza sessuale della condotta”.

La sentenza della Corte di Cassazione – Ora la terza sezione penale della Cassazione ha riqualificato il reato di violenza sessuale in quello di violenza privata. La Corte d’appello di Lecce dovrà per questo rivedere il trattamento sanzionatorio. La Cassazione ha bocciato invece la parte del ricorso sulla mancata concessione delle attenuanti generiche. La Suprema Corte ha dichiarato fondato il ricorso della difesa osservando che “a parte la natura repentina dell'azione, che non qualifica l'atto come sessuale, ma solo la ‘violenza' del gesto e l'irrilevante attrazione nutrita nei confronti della ragazzina, rimane il dato della cerniera aperta dei pantaloni che tuttavia costituisce elemento estrinseco – così i giudici – e non contestuale all'azione, rilevato solo successivamente quando l'imputato fu rintracciato dai Carabinieri, senza alcuna certezza di un collegamento con l'azione delittuosa”. Dunque “resta solo il bacio sulla guancia, la cui natura di atto sessuale non è affatto scontata, che anzi il bacio sulla guancia è, secondo consuetudine, percepito come manifestazione di affetto o dato in segno di saluto”. Per la Cassazione una cosa è “baciare repentinamente ma puramente e semplicemente una persona sulla guancia, altra è, per esempio, baciare un'alunna in luoghi appartati, trattenendola per i fianchi, chiedendole di essere baciati e rivolgendone apprezzamenti per il suo aspetto fisico o il bacio sulla guancia dato nel tentativo di raggiungere la bocca”.

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