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Rottamazione delle cartelle Equitalia: come avviare la pratica

Numerose le modifiche apportate al decreto fiscale che contiene il provvedimento relativo alla rottamazione delle cartelle esattoriali di Equitalia: al momento la mini-sanatoria prevede un piano di rateizzazione di 5 rate massimo, con scadenze prefissate, e il 31 marzo 2017 come termine ultimo per aderire alla rottamazione. Qualsiasi pagamento insufficiente o pervenuto anche con un solo giorno di ritardo causerà però la decadenza dell’istruttoria.
A cura di Charlotte Matteini
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La rottamazione delle cartelle di Equitalia sta per vedere definitivamente la luce. Per accedere a questa mini-sanatoria, che prevede il pagamento agevolato di alcuni debiti fiscali pregressi, il contribuente dovrà inoltrare la domanda a Equitalia entro il 31 marzo 2017. Secondo quanto stabilisce l'art. 6 del D.L 193/2016, nella sanatoria saranno inclusi i carichi affidati ad Equitalia dall'anno 2000 fino al 2016 per un numero massimo di rate pari a cinque, con scadenza luglio 2017, settembre 2017, novembre 2017, aprile 2018 e settembre 2018. Il 70% del debito accumulato dovrà essere pagato entro la fine del 2017, il restante 30% nel 2018. Rispetto alle precedenti sanatorie, questa volta si prevede la possibilità che i debiti vengano rateizzati e non più pagati in un'unica soluzione come in passato. Inoltre, il contribuente che aderirà alla rottamazione potrà godere di uno sconto relativo all'ammontare di sanzioni e interessi di mora applicati nell'originale cartella. I debiti fiscali che potranno essere rottamati sono vari, tra cui Imu, Irpef, Irap, Ires, tributi e contributi previdenziali e assistenziali affidati dall'Agenzia delle Entrate, dall'Inps o dall'Inail. Sono invece escluse dalla rottamazione le cartelle relative all'Iva riscossa all'importazione, al recupero di aiuti di Stato, ai crediti da danno erariale per sentenze di condanna della Corte dei Conti, a multe dovute per violazione del codice della strada, e alle sanzioni pecuniarie per provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Una volta inoltrata la domanda, utilizzando l'apposito modulo sul sito di Equitalia, il contribuente rinuncerà a qualsiasi azione futura di giudizio contro l'agenzia di riscossione, avvierà quindi l'istruttoria di rottamazione ed entro il 31 maggio 2017 l'Adr dovrà comunicare, a seconda del numero di rate richiesto, l'importo da pagare a scadenza. Le norme per usufruire della sanatoria rateizzata sono però molto stringenti e qualsiasi tipo di ritardo può provocare la decadenza della pratica. In caso di pagamento insufficiente o di ritardo di anche un solo giorno rispetto alla scadenza prefissata, la rottamazione decadrà, ma al contribuente rimarrà comunque la possibilità di dilazionare il debito residuo. La sanatoria prevede la possibilità di rottamare anche i debiti fiscali maturati nei confronti degli enti locali, ma non tutti utilizzano ancora Equitalia per la riscossione dei tributi. Per questi specifici casi, il Dl in sede di conversione obbligherà gli enti a "provvedere a regolamentare la definizioni delle ingiunzioni di pagamento che non siano state ancora riscosse entro 60 giorni tramite regolamento con il quale sia definita anche la scadenza delle rate (da fissare al massimo al 30 settembre 2017).

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