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Roma, sgominata baby gang: rapinavano e picchiavano i passanti

A finire in manette dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni che abitano in diversi campi nomadi nella zona della Magliana di Roma: avrebbero messo a segno almeno una ventina di rapine violente in pochi mesi.
A cura di Susanna Picone
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Dieci persone sono finite in manette a Roma al termine di un’indagine compiuta dagli agenti del commissariato San Paolo diretti da Filiberto Mastrapasqua: si tratta di giovani di età compresa tra i 14 e i 20 anni, tra questi cinque minorenni, che abitano in diversi campi nomadi nella zona della Magliana di Roma e che sono accusati di aver messo a segno circa una ventina di rapine violente in pochi mesi. Le indagini degli agenti di polizia sono partite da un episodio di danneggiamento di autovettura avvenuto nella zona della Magliana dove una delle vittime della baby gang aveva fatto una descrizione degli aggressori molto dettagliata. I giovani operavano soprattutto nella zona compresa tra la via Portuense e via della Magliana, via del Trullo e viale Marconi: le vittime preferite erano anziani e donne scelti alle fermate degli autobus, alla stazione ferroviaria Muratella e nelle auto in sosta ai semafori.

Baby gang a Roma: violenza “sproporzionata” durante le rapine

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, durante le rapine veniva utilizzata una violenza che è stata definita “sproporzionata” rispetto a quanto poi la baby gang portava via alle vittime. Malcapitati che venivano aggrediti a calci e pugni e a volte anche con bastoni e coltelli. In alcuni casi i giovani finiti in manette avrebbero utilizzato piedi di poco e grosse pietre per rompere i vetri delle auto ferme ai semafori. Talvolta le vittime sono dovute ricorrere alle cure mediche con prognosi anche di 20 o 30 giorni. I più violenti del gruppo, da quanto ricostruito, erano i ragazzi più giovani che in questo modo dimostravano il loro coraggio come una sorta di rito di iniziazione. Gli aggressori si accontentavano di rapinare pochi spiccioli, telefoni cellulare e qualche capo di abbigliamento firmato. Nel corso delle loro rapine violente la baby gang usava anche riprendersi con i cellulari.

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