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Roma, arsenico nell’acqua potabile, il Comune: ”Vietato lavarsi”

A nord della Capitale (nei Municipi XV e XIV) è emergenza arsenico e la procura apre un’inchiesta. Il Comune interverrà comunque per consentire di “cucinare e lavarsi”
A cura di B. C.
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L'acqua di ben 7 acquedotti che riforniscono le case di migliaia di cittadini a Roma sarebbe contaminata da arsenico. Lo affermano in una lettera, inviato al sindaco Ignazio Marino, Luca Gramazio e Giovanni Quarzo, rispettivamente capigruppo di Forza Italia in Regione Lazio e Roma Capitale, e Vincenzo Leli, presidente del club Forza Italia XV Municipio. Immediate e numerosissime sono arrivate le chiamate dei cittadini allarmati che chiedono informazioni. Tanto che la procura capitolina e i magistrati sarebbero pronte ad aprire un fascicolo d'inchiesta. Lo stesso primo cittadino ha emesso  un'ordinanza in cui vieta di usare acqua per uso alimentare, igiene personale e ogni altro utilizzo, in diverse strade dei municipi XIV e XV, quelli interessati dal presunto allarme, almeno fino al 31 dicembre. In particolare si tratta delle aree servite dagli acquedotti Malborghetto, Camuccini, Piansaccoccia, Monte Oliviero, Santa Maria di Galeria, Brandosa, Casaccia-S. Brigida.

"Allo stato e per i prossimi giorni il servizio sarà garantito con delle autobotti, ma chi non può utilizzare l'acqua nemmeno per lavarsi devono essere esentati dal pagamento delle tariffe", affermano associazioni dei consumatori e comitati di cittadini. Fonti del Campiglio informano invece che dovrebbe essere comunque prevista una misura per consentirne l'utilizzo almeno "per cucinare e lavarsi"; cioè introdurre del cloro nelle condutture idriche. L'ordinanza è un "provvedimento preso secondo un principio di precauzione a tutela della salute pubblica che non prefigura un pericolo imminente e che interviene su una situazione già nota da tempo", spiegano dal Campidoglio. Nel frattempo il presidente del municipio XV Daniele Torquati prova ad arginare le preoccupazioni dei romani interessati dall'emergenza acqua: "L'acqua non è contaminata, ha livelli batteriologici fuori soglia rispetto a un decreto del 2010 e ad una disposizione dell'Istituto di Sanità del 2012. Entrambe le norme avevano abbassato la soglia ammissibile". Insomma nessun allarme. "Il problema – continua Torquati – è l'età delle condotte Arsial che, secondo l'ordinanza, vanno riqualificate con il contributo anche di Acea".

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