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Rodotà: “Sono e resto un uomo di sinistra, il Pd infantile”

In una lunga lettera a Repubblica il candidato al Quirinale del M5S difende la scelta del Movimento, rigetta le accuse di mossa a tavolino e accusa il Pd di infantilismo.
A cura di Antonio Palma
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"Rimango quello che sono stato, sono e cercherò di rimanere: un uomo della sinistra italiana, che ha sempre voluto lavorare per essa, convinto che la cultura politica della sinistra debba essere proiettata verso il futuro. E alla politica continuerò a guardare come allo strumento che deve tramutare le traversie in opportunità", sono le parole usate da Stefano Rodotà per rispondere alle accuse anche pesanti arrivate dal centrosinistra dopo la sua candidatura al Quirinale ad opera del Movimento Cinque stelle. In una lunga lettera a La Repubblica Rodotà risponde al fondatore del quotidiano Eugenio Scalfari ripercorrendo la sua storia politica, difendendo la scelta dei grillini e accusando invece il Pd di infantilismo nella vicenda per l'elezione del Presidente della Repubblica. La scelta di non appoggiarlo in quanto proposto da Grillo secondo Rodotà "denota in un partito l'esistenza di un soggetto fragile, insicuro, timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata".

Quanto alla presunta incostituzionalità del Movimento 5 Stelle, Rodotà nella missiva spiega "Se vogliamo fare l'esame del sangue di costituzionalità, dobbiamo partire dai partiti che saranno nell'imminente governo o maggioranza", e poi si chiede "Che dire della Lega, con le minacce di secessione, di valligiani armati, di usi impropri della bandiera?". Alle accuse di scelta a tavolino da parte di Grillo per mettere in difficoltà il Pd, Rodotà risponde: "un'analisi seria del modo in cui si è arrivati alla mia candidatura, che poteva essere anche quella di Gustavo Zagrebelsky o di Gian Carlo Caselli o di Emma Bonino o di Romano Prodi, smentisce la tesi di una candidatura studiata a tavolino e usata strumentalmente da Grillo" e aggiunge "proprio questa vicenda ha smentito l'immagine di un Movimento tutto autoreferenziale, arroccato. Ha pubblicamente e ripetutamente dichiarato che non ero il candidato del Movimento, ma una personalità (bontà loro) nella quale si riconoscevano per la sua vita e la sua storia, mostrando così di voler aprire un dialogo con una società più larga".

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