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Rivoluzione Luxottica: lascia Guerra, l’azienda guidata da un triumvirato

Al posto del manager Andrea Guerra, che lascia Luxottica dopo 10 anni, ci sarà un triumvirato con due amministratori delegati e il presidente Leonardo Del Vecchio.
A cura di Susanna Picone
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Andrea Guerra, ex ad Luxottica
Andrea Guerra, ex ad Luxottica

In seguito a una riunione durata circa due ore del consiglio di amministrazione di Luxottica il patron e fondatore del colosso ha annunciato l’addio del manager Andrea Guerra e la nascita di un “triumvirato” alla guida dell’azienda. “Abbiamo fatto 10 anni con Guerra, ne faremo altri 10 col triumvirato”: così Leonardo Del Vecchio, il quale ha spiegato che da adesso Luxottica invece di avere un capo azienda ne avrà tre. Dopo l’era Guerra ci saranno due co-Ceo, uno dei quali è Enrico Cavatorta che terrà pro tempore anche le deleghe ai mercati in attesa della nomina del secondo amministratore delegato. L’amministratore delegato Andrea Guerra “è stato molto elegante: non ha preteso niente di più di quello che era suo diritto, non ha chiesto più di quello che gli spettava da contratto”, in questi termini ne ha parlato Del Vecchio. “Ho rispetto per Guerra – ha continuato il patron di Luxottica – ma purtroppo si sono divisi i progetti futuri”. Del Vecchio ha aggiunto che l’uscita di Guerra è avvenuta “senza litigare, c’è stata consensualità”.

Luxottica, per Guerra un addio da 45 milioni

“Guerra è una persona che rispetto – ha continuato Del Vecchio – lo ringrazio per quello che ha fatto per l'azienda”. All'ex amministratore delegato è stato corrisposto per il suo addio al gruppo un compenso complessivo di 45 milioni tra buonuscita, patto di non concorrenza ed esercizio di stock option. Da parte sua, Guerra ha parlato in questi termini della sua esperienza in Luxottica attraverso una lettera ai dipendenti: “Sono entrato in Luxottica esattamente 10 anni fa. Allora ero un ragazzo con un bagaglio di esperienze ancora limitato: Leonardo Del Vecchio mi ha accolto, mi ha offerto un'opportunità unica, che io ho accettato con passione e umiltà. In questi anni ci siamo ascoltati, capiti e rispettati”. “Il presidente, il consiglio di amministrazione ed io – ha continuato Guerra – di comune accordo abbiamo deciso di porre fine alla collaborazione”.

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