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Rischio idrogeologico, botta e risposta M5S – Governo: ma quanti soldi ci sono davvero?

Il M5S presenta un dossier nel quale si accusa il Governo di aver fatto solo annunci. Palazzo Chigi replica: “Da noi fatti, altro che promesse”.
A cura di Redazione
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È polemica tra il Movimento 5 Stelle e il Governo sulla prevenzione del rischio idrogeologico. In una conferenza stampa alla Camera dei deputati, i grillini hanno infatti presentato un dossier con il quale si accusa sostanzialmente il Governo di vuota propaganda: agli annunci e agli slogan non sarebbero seguiti fatti di rilievo, soprattutto per quel che concerne le risorse stanziate.

Stando a quanto documentato dal M5S, dunque, alla promessa di Renzi di mettere in campo 9 miliardi di euro in 7 anni per l’apertura di 7mila cantieri in tutta Italia sarebbe seguito un misero bilancio: solo 50 milioni di euro e per giunta non ancora erogati a causa della mancanza del decreto del Presidenza del Consiglio (le previsioni di spesa erano di 800milioni a febbraio 2015, per arrivare a 1300 a luglio e 1800 tra agosto e settembre), con soli 44 cantieri aperti nel 2014 e 88 nel 2015.

Di contro restano dati allarmanti: 1 milione di persone coinvolte in Italia da fenomeni franosi, 6000 zone a rischio frana lungo la rete autostradale, 12 mila kmq di territorio ad alto rischio alluvione, 6 milioni di persone  in luoghi a rischio alluvione.

La proposta grillina verte invece su 4 punti:

  • Defiscalizzazione al 65% per i progetti di messa in sicurezza e, parallelamente, per la formazione dei professionisti
  • Uscita dal patto di stabilità interno degli interventi di messa in sicurezza e ripristino, con la creazione di uffici geologici comunali
  • Regole stringenti per la progettualità e la realizzazione degli interventi, con una stretta sulle gare d’appalto
  • Sanzioni efficaci per le dichiarazioni mendaci con individuazione di responsabilità penale, civile e amministrativa

La risposta di Palazzo Chigi non si è fatta attendere, con un comunicato ufficiale pubblicato nella sezione “Italia sicura”.“Innanzitutto non è un annuncio, ma un fatto l’approvazione del Piano da 1300 milioni di euro che interessa alcuni dei punti più critici del Paese”, si legge nella nota, in cui si spiega che per il piano sono già stanziati “754 milioni di euro […] che saranno nelle casse dei Presidenti di Regione – Commissari di Governo entro poche settimane e non appena ricevuto il visto della Corte dei Conti” (si tratterebbe insomma di fondi già stanziati che necessitano del via libera "tecnico" della Corte dei Conti). Tali fondi saranno “ripartiti nei vari anni secondo il tiraggio economico e finanziario dei lavori, ma sono disponibili già oggi e sostengono l’avvio dei cantieri per 33 importanti opere cittadine”, mentre per la seconda tranche di 600 milioni si sta “lavorando per ottenere l’assegnazione entro l’anno nella Legge di Stabilità o a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione”.

Palazzo Chigi rivendica poi di aver avviato “642 cantieri per 1075 milioni anche grazie al il modello di azione messo in campo dalla struttura di missione del governo, fatto di  semplificazione della governance e delle procedure,  di controllo costante del territorio e di collaborazione con tutte le strutture e amministrazioni regionali competenti, con il Presidente di Regione Commissario di Governo”. Per gli ulteriori 7 miliardi si attende il piano nazionale, che dovrà essere finanziato con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, con fondi dalla Legge di Stabilità, con fondi europei e con fondi regionali. Insomma, concludono da Palazzo Chigi: “Stiamo puntando ad aggiungere ai 1300 milioni del Piano stralcio già varato altri 7 miliardi per i prossimi cinque anni. In tutto circa 8.3 miliardi che rappresenta, all’incirca, la cifra programmata dai precedenti Governi in 15 anni sul dissesto idrogeologico. Insomma, uno sforzo di non poca importanza”.

Sul punto la controreplica del gruppo del M5S nella Commissione Ambiente:

È fantastico siamo ancora alla richiesta di credito. Mentre le strade franano, le case si sbriciolano e purtroppo si contano i morti, la struttura di missione annuncia, ancora, misure al di là da venire. Ben vengano, comunque i cantieri, se davvero saranno aperti. Ma ribadiamo che anche la precisazione è un elenco di annunci […] La struttura ci conferma che i 50 milioni da noi individuati per il 2015 nel marasma di promesse sono gli unici stanziati a cui comunque ancora manca il decreto per rendersi spendibili. E sottolineiamo che il governo ha ridimensionato le aspettative: da 9 miliardi annunciati l'anno scorso siamo passati a 750 milioni in 5 anni, come leggiamo nella loro stessa precisazione

Versioni discordanti sull'efficacia del piano del Governo, mentre sembra esserci accordo sulla possibilità di una indagine conoscitiva Commissione Ambiente, per accertare eventuali errori, omissioni e responsabilità.

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