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Rio 2016, il Settebello affonda: in finale ci va la Serbia

Dopo la sconfitta a Londra 2012, la Serbia si prende la rivincita e vola in finale grazie al risultato di 10-8. Azzurri sorpresi dal furore atletico degli avversari e in partita solo nel finale. Al Settebello ora rimane solo il bronzo: medaglia che ci giocheremo contro il Montenegro.
A cura di Alberto Pucci
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Il sogno di giocare per la medaglia d'oro è rimasto tale. Dall'acqua di Rio, l'italia della pallanuoto esce a testa alta ma battuta nettamente nella tanto attesa semifinale con la temibile formazione serba. Una sfida vinta meritatamente dai nostri avversari, che ha inevitabilmente riportato alla memoria la gara di Londra 2012 quando il Settebello riuscì a far piangere i serbi. L'Italia, che era a caccia della seconda finale consecutiva e di una medaglia d'oro che manca da Barcellona, ha però finito per pagare la voglia di riscatto dell'avversario: ancora con il dente avvelenato dopo la beffa delle Olimpiadi inglesi. La cavalcata azzurra, dunque, si è fermata ad un passo dalla finale. Campagna e i suoi ragazzi giocheranno per il bronzo contro il Montenegro: battuto nettamente 12-8, nell'altra semifinale, dalla favoritissima Croazia.

Azzurri assenti nei primi due tempi

Come era prevedibile, l'inizio dei ragazzi di Campagna non è stato per niente facile. Davanti al furore dei campioni del mondo in carica, l'Italia è andata subito in affanno. Alcune disattenzioni difensive, hanno infatti dato l'opportunità ai serbi di "scappare" sul 3-0: passivo reso ancor più pesante, dopo la rete annullata a Figlioli. Azzurri spuntati, spreconi e con poche idee in attacco, dove neanche la doppia superiorità numerica (e il tifo degli italiani arrivato dalle tribune dell'Acquatic Stadium) ha permesso al Settebello di svegliarsi dall'incubo e di accorciare prima della fine del primo tempo.

I serbi sono scesi in acqua scatenati anche alla ripresa del gioco. La quarta rete (segnata da Filipovic) è arrivata praticamente subito e ha confermato il momento negativo dei nostri ragazzi: colpiti anche dalla quinta realizzazione di Mitrovic al 6 minuto del secondo tempo. Dopo una traversa azzurra, l'assolo degli avversari ha prodotto anche il sesto schiaffone dei campioni del mondo: padroni assoluti della piscina brasiliana. Il primo squillo dei nostri è arrivato grazie al centro di Valentino Gallo: conclusione imprendibile terminata all'incrocio dei pali. Una soddisfazione arrivata, però, solo dopo 14 minuti di gara e seguita (poco prima della sirena), dalla seconda rete di Velotto che ha portato le squadre all'intervallo lungo sul 6-2.

L'orgoglio non basta

Dopo la traversa iniziale serba e il palo esterno colpito da Fondelli, la sfida si è fatta più equilibrata. Più concentrata rispetto ai primi due quarti, la nostra nazionale ha tenuto testa agli avanti serbi per buona parte del terzo tempo, fino alla zampata di Nikic: straordinario nel sorprendere Figlioli con una bella giocata e a segnare sul tabellone elettronico il 7-2. Un passivo pesante che l'Italia si è portata in dote nel quarto e ultimo tempo. Il terzo gol azzurro, siglato da Presciutti, ha dato coraggio ai nostri e alimentato sogni di rimonta. A spegnere l'entusiasmo è arrivato subito l'8-3 di Filipovic e la nona gioia serba di Jaksic a poco meno di sei minuti dal termine. Il gol di Velotto e quello di Figlioli hanno portato il match sul 9-5, prima del potente tiro di Mandic che ha rimesso in avanti i serbi di cinque reti. In difficoltà per buona parte della gara davanti alla tenace difesa avversaria, l'Italia nel finale ha trovato gioco e orgoglio. Il 10-6 di Presciutti, siglato con un bel diagonale, quello di Gallo e di Bodega, a pochi secondi dalla fine, hanno reso meno amara la sconfitta. Dopo l'argento di Londra 2012, il Settebello cerca dunque il bronzo a Rio. Tra i ragazzi di Campagna e il terzo gradino del podio, ci sarà il Montenegro.

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