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Rincarano i giornali: Repubblica e Gazzetta a 1,40 euro, La Stampa a 1,50

Estate 2014 di rincari per alcuni fra i principali quotidiani generalisti e sportivi. La crisi incombe: dopo la sospensione delle pubblicazioni dell’Unità in arrivo altre ristrutturazioni aziendali “lacrime e sangue” nel settore.
A cura di Redazione
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La Repubblica, la Gazzetta dello Sport e La Stampa rincarano: i tre quotidiani aumenteranno il prezzo di copertina a partire da lunedì 4 agosto. Per Repubblica, gruppo Espresso e per La Gazzetta, gruppo Rcs, si tratta di un ritocco all'insù di 10 centesimi, quindi passeranno da 1,30 a 1 euro e 40 centesimi, nelle edizioni senza gli inserti. Dall'11 agosto, invece, per La Stampa, e secondo alcuni rumors anche per Il Secolo XIX, rispettivamente giornali di riferimento in Piemonte e Liguria, l'aumento sarà di 20 centesimi e passeranno quindi a 1 euro e mezzo. Restano stabili le altre principali testate: il Corriere della Sera che aumentò il prezzo di copertina all'inizio del 2014 resta sull'euro e quaranta cent, idem il Sole 24Ore che tuttavia avendo un corposo numero di inserti e allegati non è quasi mai al prezzo di copertina ma sale fino a superare in alcuni casi i 2 euro. Restano ad 1,20 Il Messaggero del gruppo Caltagirone, Libero, Il Giornale e Avvenire.

Estate 2014 di crisi per l'editoria italiana

È una estate rovente per l'editoria italiana, in particolare quella cartacea, ormai in crisi nera: la recente sospensione delle pubblicazioni da parte dell'Unità, i tagli ai compensi per i collaboratori dei quotidiani del gruppo Caltagirone (Mattino e Messaggero), l'addio di Ferruccio De Bortoli al Corriere della Sera, le annunciate ristrutturazioni aziendali a "Europa", "Il Tempo", Il Quotidiano Nazionale, fino alle numerosissime vertenze nell'emittenza locale, dalla Campania al Lazio, sono soltanto alcune delle situazioni più gravi. A queste si aggiungono la protesta della gran parte dei giornalisti italiani contro il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro siglato da Fnsi e Fieg e la protesta dei giornalisti precari contro i parametri, fissati da editori e sindacato con la mediazione del governo Renzi sulla legge per l'equo compenso nel lavoro giornalistico.

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