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Rimini, una vittima ha riconosciuto i quattro stupratori

La transessuale peruviana violentata nella notta tra sabato e domenica a Rimini ha riconosciuto, dalle immagini elaborate dalla polizia, i quattro del branco che l’hanno aggredita nella notte del doppio stupro sulla spiaggia di Miramare.
A cura di Stefano Rizzuti
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La trans peruviana ha riconosciuto le quattro persone del branco che l’hanno aggredita nella notte del doppio stupro in spiaggia a Rimini. L’episodio era avvenuto tra sabato e domenica scorsi e, oltre a lei, era stata violentata una turista polacca che si trovava in compagnia di un uomo che è stato aggredito sulla spiaggia di Miramare. La transessuale ha visionato le immagini elaborate dalla polizia scientifica e dalla squadra mobile e ha riconosciuto, senza ombra di dubbio, i quattro del branco, secondo quanto riporta l’Ansa.

I sospetti erano una quindicina e la polizia aveva stilato un elenco dei possibili membri del gruppo, ma non c’era ancora certezza su quali fossero le persone realmente coinvolte direttamente. In queste ore, nel tribunale di Rimini, si sta tenendo un incontro tra la squadra mobile, i magistrati italiani e quelli polacchi. Le autorità polacche, con rogatoria internazionale, hanno chiesto di poter accedere agli atti. I due turisti polacchi si trovano ancora in ospedale e probabilmente saranno dimessi lunedì. Dovrebbero essere nuovamente ascoltati dagli agenti italiani e polacchi.

Oltre alle vittime polacche e alla trans, anche un'altra coppia avrebbe subito violenze. Lo scorso 12 agosto due ragazzi originari di Cocquio Trevisago e oggi residenti a Legnano, in provincia di Milano, sarebbero stati aggrediti dagli stessi quattro uomini del branco. I due stavano andando alla fermata dell'autobus di Miramare. "Appena imboccata la strada che porta al mare, vicino alla discoteca, abbiamo notato due soggetti che ci seguivano in maniera sospetta — ha raccontato la donna di origini africane ai carabinieri nella denuncia—. Temendo che potessero farci del male, ci siamo divisi e io ho iniziato a correre prendendo le vie limitrofe mentre Alex mi seguiva a distanza. I due sono stati raggiunti da altre persone che provenivano dalla parte opposta. Uno di questi è venuto da me e io ho iniziato a gridare aiuto ma l’uomo, minacciandomi con una bottiglia di vetro, mi ha costretto contro un muro e ha iniziato a palpeggiarmi su tutto il corpo. Io continuavo a urlare e così lui ha smesso perché stavo attirando l’attenzione dei residenti”. I due sono anche stati derubati dei telefoni cellulari e dei portafogli.

La transessuale che oggi ha riconosciuto i quattro del branco ha raccontato di aver implorato gli uomini di "usare il preservativo". “Mi hanno sorpreso alle spalle – ha detto agli inquirenti – strappandomi la borsa. Poi mi hanno trascinato dall’altra parte della strada, e ho perso le scarpe tagliandomi i piedi sulla strada”. “Ho chiesto loro – ha raccontato ancora – di prendere almeno i preservativi che erano nella mia borsa, due l’hanno fatto, ma gli altri no”.

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