Rimborso pensioni: “Non si può chiedere sacrificio a chi già prenderà pensioni basse”

Dopo la cautela mostrata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche il Presidente dell’Inps Tito Boeri preferisce non sbilanciarsi sull’entità dei rimborsi ai pensionati dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il blocco della perequazione disposto dalla legge Fornero. Parlando nel corso di una audizione nella commissione di Vigilanza sull'Anagrafe tributaria, Boeri ha infatti chiarito che bisognerà studiare nel dettaglio la sentenza prima di poter fare ipotesi sui costi per le finanze pubbliche, ma soprattutto prima di decidere la linea da tenere, ma che in ogni caso la determinazione della Corte va rispettata. Certo, nel rispettarla bisognerà fare una scelta chiara e “decidere se l'importo da recuperare graverà sui pensionati o sui contribuenti”.

Nella lettura dell’economista, infatti, “non si possono chiedere prelievi ulteriori a chi è destinato ad avere prestazioni future più basse”: un chiaro riferimento al fatto che, dato che il sistema pensionistico italiano è a ripartizione (in soldoni, le pensioni erogate ora sono finanziate dai contributi dei lavoratori attuali), saranno gli attuali lavoratori a sobbarcarsi il peso di rimborsi ed adeguamenti delle pensioni. Una prospettiva che non convince del tutto il presidente Inps: “Una scelta di questo tipo comporterebbe aspetti redistributivi molto rilevanti. Spero ci sia equità non solo intragenerazionale con contributi più alti da redditi più alti, ma anche intergenerazionale”. Chiedere “di più a chi domani avrà di meno” romperebbe insomma quel patto generazionale su cui si fonda il nostro sistema pensionistico, insomma. Una linea che sembra incrociarsi in qualche modo con quella del Governo che potrebbe optare per rimborsi in base al reddito (resta da capire cosa accadrà al sistema transitorio previsto per il triennio 2014 – 2016).