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Rimborso pensioni, il governo stringe. Domani cdm, decreto in settimana

Palazzo Chigi ha smentito la riunione dei tecnici di questa sera, ma confermati continui contatti tra gli addetti ai lavori per permette al governo di arrivare al Consiglio dei ministri di domani con un testo del decreto legge che definisca le linee guida sui rimborsi.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Governo vuole dare un’accelerata alla soluzione al problema relativo al rimborso per la mancata indicizzazione delle pensioni oltre tre volte il minimo. Probabilmente un provvedimento arriverà lunedì in Consiglio dei ministri per un primo giro di tavolo. Quel che certo è che stasera, invece, non ci sarà un vertice nella a Palazzo Chigi per risolvere il nodo sulla riforma Fornero dopo la sentenza della Consulta. Fonti vicine all’esecutivo di Renzi precisano che ci sono contatti continui in merito – tra i ministeri coinvolti (Tesoro e Lavoro), quelli dell'Inps e della Ragioneria generale dello Statoma all'ordine del giorno non c'è nessuna riunione. Difficile che già domani si arrivi all'approvazione del provvedimento. Ma l'intenzione del Governo, spiegano le stesse fonti, è quella di arrivare al Consiglio dei ministri con un testo del decreto legge che definisca le linee guida sui rimborsi.

Nodo pensioni, le ipotesi al vaglio del Governo

La recente sentenza della Corte Costituzionale ha sancito l'illegittimità del blocco dell'indicizzazione per gli assegni pensionistici che ammontano ad oltre tre volte la cifra minima, blocco previsto dal decreto targato Monti. Sono due le ipotetiche soluzioni al momento vagliate dal Governo Renzi: la prima riguarderebbe un rimborso strutturato in base alle fasce di reddito, la seconda invece riguarderebbe un rimborso sul reddito complessivo dei pensionati con pensioni che vanno dai 1500 ai 3000 euro e strutturato a percentuali discenti con il crescere dell’assegno del pensionato. La prima ipotesi, anche se sembra essere quella più in linea con la sentenza della Consulta, graverebbe non poco sulle casse statali, a differenza della seconda.

Renzi: "Decideremo presto"

"Restituiremo una parte di questi soldi – ha dichiarato il Premier Matteo Renzi – stiamo studiando come fare a rispettare la sentenza e contemporaneamente l'esigenza di bilancio, sapendo che questi soldi purtroppo non andranno ai pensionati che prendono 700 euro al mese". Renzi ha poi aggiunto:  "Non siamo la vecchia politica. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Dobbiamo decidere e lo faremo". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine di un convegno sul Jobs act ha detto che al momento "non c'è nessuna decisione", ma che il Cdm è il luogo dove queste decisioni possono essere prese. "Meglio prendersi più tempo – ha detto – per costruire una gradualità dei rimborsi, che tenga conto non solo dell'assegno ma anche dei contributi versati. La sintesi finale – ha precisato – compete a Renzi e Padoan, ma questa soluzione riscuote ampi consensi".

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