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Riforme, Napolitano: “L’Italia non può restare prigioniera di corporativismi e conservatorismi”

Il Capo dello Stato ha lanciato un deciso monito: “Dobbiamo rinnovare decisamente le nostre istituzioni, le nostre strutture sociali, i nostri comportamenti collettivi”.
A cura di Davide Falcioni
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Giorgio Napolitano sta con Matteo Renzi? A quanto pare sì: il capo dello Stato, intervenendo alla cerimania di inaugurazione del nuovo anno scolastico al Quirinale, ha lanciato un deciso monito: "L'Italia non può restare prigioniera di corporativismi e conservatorismi". Nessun riferimento diretto alla riscrittura dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, anche se le affermazioni del Presidente della Repubblica sembrano non lasciar spazio a interpretazioni. Napolitano ha affermato: "Specialmente in Italia dobbiamo rinnovare decisamente le nostre istituzioni, le nostre strutture sociali, i nostri comportamenti collettivi. Oggi – ha aggiunto – non solo l'Italia ma tutta l'Europa sono alle prese con una profonda crisi finanziaria, economica, sociale. E fanno fatica a uscirne. Possono uscirne, l'Italia e l'Unione europea, solo insieme, con politiche nuove e coraggiose per la crescita e l'occupazione, dirette soprattutto e più efficacemente ai giovani".

Napolitano: "Possiamo farcela se non ci chiudiamo nei vecchi recinti nazionali"

Napolitano ha quindi lanciato un altro monito, stavolta nei confronti degli "euroscettici". "Per farcela ci si deve non già chiudere nei vecchi recinti nazionali e sbraitare contro l'Europa, ma stringerci ancor più in uno sforzo comune, integrare ancora più le nostre energie, in spirito di solidarietà, nella grande Europa unita che abbiamo via via costruito in oltre 60 anni". Secondo il Capo dello Stato il Vecchio Continente sin dagli anni '50 ha scelto la strada da percorrere, puntando sui valori di "pluralismo politico, culturale e religioso, e dei diritti umani, civili e sociali". "L'Europa è decisa a difendere dalla nuova ondata di fanatismo, di barbarie, di terrore che è purtroppo venuta crescendo".

Visita al Quirinale di una scolaresca: bambino autistico rischia di rimanere fuori

La cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico è stata caratterizzata da un episodio a dir poco spiacevole. Un bambino autistico di 12 anni, che avrebbe dovuto partecipare insieme ai suoi compagni di classe, ha rischiato di non poterlo fare perché autistico e privo dell'insegnante di sostegno. Il suo ingresso è stato possibile solo grazie alla protesta della madre: "Questa mattina – ha riferito la donna ieri – ho accompagnato Antonio. Dopo un breve colloquio con l’insegnante di sostegno referente, che coordina le altre insegnanti di sostegno, l’ho lasciato in classe insieme ai compagni. Alle 9.30 mi hanno avvertito per telefono che gli altri sarebbero andati al Quirinale, Antonio non era nella lista perché non aveva la mia autorizzazione”.

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