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Riforme, lite al Senato sul “canguro”. Renzi: “Non abbiamo finito la pazienza”

Prosegue in un clima teso l’esame della riforma costituzionale al Senato. Sui banchi del M5S è anche comparso un canguro di peluche. Ma intanto il premier Renzi twitta: “Mentre loro hanno finito il tempo, noi non abbiamo finito la pazienza”.
A cura di Susanna Picone
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“#mentreloro hanno finito il tempo, noi non abbiamo finito la pazienza. Grazie ai senatori che stanno sostenendo questa riforma #lavoltabuona”: con un tweet in serata il premier Matteo Renzi, dopo la e-news del pomeriggio, è intervenuto ancora una volta sui lavori in corso al Senato, dove prosegue in un clima teso l’esame della riforma costituzionale. Già in precedenza Renzi aveva ribadito di voler andare avanti “ad ogni costo” sulle riforme, mentre la Giunta per il regolamento del Senato, dopo una riunione durata circa tre ore, ha confermato la legittimità del cosiddetto “canguro” deciso dal presidente Pietro Grasso. Si tratta della possibilità di superare emendamenti evidentemente ripetitivi e seriali. La decisione, che è passata con 10 voti a favore e 4 contrari, potrebbe velocizzare notevolmente il dibattito a Palazzo Madama, dopo che ieri sono “caduti” 1400 emendamenti per l'applicazione di questa tecnica. Dopo la sospensione, dunque, è ripreso nell’Aula del Senato l’esame degli emendamenti al ddl Riforme. Grasso ha comunque sottolineato che la regola del canguro sarà applicata con buon senso, con l’obiettivo di evitare che “questa paralisi dia un’immagine poco commendevole di questa istituzione”.

Anche un canguro di peluche tra i banchi del Senato

Per quanto riguarda le votazioni è stato bocciato, con 117 sì, 171 no e 8 astenuti, un emendamento di Augusto Minzolini che mirava a mantenere il Senato elettivo. In giornata non è mancata neppure l’ironia dei senatori del Movimento 5 Stelle che a un certo punto hanno mostrato un canguro di peluche. Un gesto subito commentato dal presidente Grasso, che ha fatto rimuovere il peluche: “I pupazzi non sono ammessi in aula”, ha detto il presidente, “non vorrei che diventasse senatore”. “Proporrò all'Ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali di calendarizzare, immediatamente alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, il disegno di legge di riforma della legge elettorale”, così intanto in giornata la senatrice Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama.

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