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Riforme, fallisce mediazione Chiti. Renzi: “Andiamo avanti, non ci faremo ricattare”

Il ‘dissidente’ Pd aveva tentato la strada del compromesso. “Abbiamo solo perso tempo. Non c’è nessuna disponibilità di Sel e M5S”, ha detto il capogruppo di Ncd Maurizio Sacconi.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE: Matteo Renzi ha commentato la giornata odierna con uno status su facebook: "Gli italiani ci hanno chiesto di cambiare un sistema politico che non funziona più. Noi manteniamo la promessa, senza paura e senza mollare. Stiamo facendo le riforme perché la politica e i politici devono cambiare. E le sceneggiate di oggi dimostrano che alcuni senatori perdono tempo per paura di perdere la poltrona. Noi andiamo avanti e alla fine saranno i cittadini con il referendum a giudicare chi avrà ragione e chi torto. La nostra determinazione è più forte dei loro giochetti. Andiamo avanti pronti a discutere con tutti ma non ci faremo mai ricattare da nessuno".

UPDATE – Bagarre in Aula sul Senato elettivo, sospesa seduta – Scoppia la bagarre a Palazzo Madamo, al momento di votare, per parti separate, l'emendamento di Sel che prevede l'elezione diretta del Senato. Quando il presidente Pietro Grasso ha aperto la votazione, l'opposizione ha cominciato ad inveire: "Non si può, non si può", le urla dai banchi M5S. Sospesa la seduta.

Per tentare di superare l’impasse sul tema riforme, ha provato a scendere in campo Vannino Chiti: ridurre gli emendamenti e "concentrare il confronto attorno a grandi temi", per votare poi a settembre. Questa la proposta del senatore leader dei “ribelli” Pd. Un modo per sostenere la proposta del premier Matteo Renzi che ieri aveva scritto una lettera a tutti i senatori della maggioranza che sostiene il suo governo. Iniziativa accolta positivamente da parte degli stessi democratici, dal nuovo centrodestra e anche da Forza Italia (che ha comunque espresso la volontà di non toccare i termini dell’accordo tra Renzi e Berlusconi), ma ha provocato una sonora bocciatura di Lega, M5S e Sel che hanno fatto sapere di non avere alcuna intenzione di ritirare gli emendamenti.

Sel, M5S e Lega contro mediazione Chiti

Quello di Sinistra Ecologia e Libertà."non è un ricatto: il ricatto è di chi ci dice ‘smettete di fare opposizione e forse vi concediamo qualcosa'". Lo ha detto Nicola Fratoianni del partito di Vendola: "Siamo pronti a qualsiasi passo in avanti" sulle riforme, purché "il dibattito riparta da modalità e linguaggio totalmente diversi". Ma la richiesta di ritirare gli emendamenti "non è ricevibile". La sua l’ha detta pure Beppe Grillo: “Rimarremo ancora fino a quando sarà possibile cercare di impedire il colpo di Stato con l’eliminazione del Senato elettivo. Dopo, se questi rottamatori della Costituzione non ci lasceranno scelta, ce ne andremo”.

Si riprende a votare

A quel punto è stato Pietro Grasso ad intervenire. Il Presidente del Senato ha provato rilanciare: riprendere i lavori dell’assemblea accantonando i primi due articoli, che trattano di composizione, funzione ed elezioni del Senato, e partendo quindi dal numero 3. E in quel caso a dire di no è stato il governo. "La logica è sequenziale, prima gli articoli 1 e 2". Lo dice il sottosegretario Luciano Pizzetti ai cronisti a Palazzo Madama. Laconico Grasso: ”I tentativi di mediazione che sono stati vani, io ritengo di avere fatto tutto il possibile, ma devo prendere atto con rammarico che si devono riprendere le votazioni”.

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