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Ddl scuola, via libera al Senato con 159 voti a favore: protestano le opposizioni

Con 159 sì e 112 no Palazzo Madama ha dato il suo ok al maxiemendamento di riforma sulla Scuola. La giornata in aula è stata caratterizzata dai lumini dei 5 stelle “per celebrare il funerale della scuola pubblica”, dai fischi di Sel e le proteste della Lega.
A cura di Antonio Palma
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Ore 18.50 – Passa la fiducia al Senato – Con 159 sì e 112 no Palazzo Madama ha dato il suo ok al maxiemendamento di riforma sulla Scuola. Durante la votazione ci sono stati cori e proteste da parte delle opposizioni presenti in aula.

Ore 17.30 – Inizia la prima chiama, proteste in aula – Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Boschi ha dunque posto la fiducia nell'aula del Senato sul maxiemendamento al ddl "Buona scuola". La prima chiama nell'aula del Senato sarebbe dovuta iniziare alle 16, ma è stata posticipata di un'ora (e quindi anche il voto) visto che sul sostitutivo del ddl scuola si è dovuta esprimere la commissione Bilancio. Dopo il parere di quest'ultima, ci sarà la discussione generale sulla fiducia che durerà "3 ore e 20 minuti". La giornata in aula è stata caratterizzata dalle proteste delle opposizioni: i senatori del M5s hanno accolto l'annuncio del voto di fiducia sui banchi del Senato.  I grillini hanno anche esposto cartelli con su scritto "scuola pubblica riposa in pace". Fischi invece da parte di Sel, coi parlamentari che hanno indossato magliette bianche con la scritta "libertà di insegnamento" e "diritto allo studio" contro il maxiemendamento. Vibranti proteste anche da parte della Lega che ha sollevato uno striscione con su scritto ‘Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana'.

Giornata decisiva oggi per la riforma della scuola voluta dal governo Renzi. In Aula al Senato infatti approda in mattinata il maxi emendamento dell'Esecutivo al ddl Buona Scuola con modifiche sostanziali al testo iniziale. Sul provvedimento il governo è intenzionato ad andare avanti a testa bassa e per questo ha chiesto la questione di fiducia dopo aver interrotto i lavori in Commissione Istruzione tra le proteste delle opposizioni che non hanno potuto presentare emendamenti. L'annuncio della fiducia è arrivato In apertura della seduta di oggi a Palazzo Madama da parte del Ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. Il presidente del Senato Grasso ha quindi sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo che deciderà i tempi. La discussione sul disegno di legge “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”quindi si concluderà a Palazzo Madama in giornata per poi passare la palla alla Camera dei deputati dove il provvedimento era stato già approvato nella forma originaria. Per il Governo non dovrebbe esser uno scoglio troppo pesante da superare visto che nella maggioranza saranno ben poche le defezioni annunciate.

Del resto la maggioranza ha già tenuto senza problemi ieri con la bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni che hanno protestano vivacemente in Aula e fuori. Duri attacchi sono arrivati sia dal Movimento Cinque Stelle che bolla la riforma della scuola come "la privatizzazione della scuola pubblica" sia da Forza Italia, anche per il metodo della fiducia senza emendamenti al testo. La decisione del governo di procedere sulla riforma con un maxiemendamento è stata accolta da un coro di protesta anche dei sindacati che attaccano: "È l’ennesimo atto di arroganza nei confronti della scuola, del Parlamento e del Paese". "È una decisione intollerabile per il metodo e per i contenuti, che abbiamo più volte avuto modo di contestare" hanno scritto in una nota, Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda-Unams.

Il maxiemendamento sul ddl scuola

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