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Riforma della PA, mobilità obbligatoria e prepensionamenti per i dipendenti pubblici

La bozza di riforma della Pubblica Amministrazione prevede anche una riduzione dei permessi sindacali e lo stop agli incarichi dirigenziali per chi è in pensione.
A cura di Antonio Palma
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Pronta la prima bozza di riforma della pubblica amministrazione su cui il governo sta lavorando da tempo, con novità di rilievo. Tra i 26 articoli che la compongono infatti numerosi sono i cambiamenti che riguardano il pubblico impiego a cominciare dalla possibilità per i dipendenti pubblici di essere spostati senza assenso in un posto di lavoro diverso purché sia nell'arco di 100 chilometri. Nel testo è previsto che entro 50 km le diverse sedi siano considerate stessa unità produttiva, mentre tra 50 e 100 Km devono esserci esigenze organizzative e produttive. Nella bozza di riforma si prevede anche che i dipendenti non possano restare nella pubblica amministrazione dopo l'età di pensionamento. Il testo presentata dal Governo ai sindacati inoltre elimina l'istituto del trattenimento in servizio a parte quelli in essere fino al 31 ottobre 2014. Cambiamenti che molto probabilmente non piaceranno ai sindacati, ma Renzi come ribadito in più occasioni intende andare  avanti per la sua strada con l'obiettivo di arrivare ad una maggiore produttiva.

Prepensionamenti  per gli esuberi nella PA

Nella bozza si stabilisce che la Pubblica amministrazione non potrà più dare incarichi dirigenziali o cariche in organi delle amministrazioni ai soggetti in pensione. Previsti pensionamenti dei lavoratori invece in caso di esuberi di personale. In assenza di criteri e modalità condivise con i sindacati, la bozza prevede che la Pa proceda alla risoluzione unilaterale, senza possibilità di sostituzione, del rapporto di lavoro di coloro che entro il biennio successivo maturano il diritto all'accesso alla pensione. Per il turnover è previsto un limite solo sulla spesa e non sulle persone. Per quanto riguarda invece i dipendenti pubblici in disponibilità, cioè collocati in mobilità a seguito di rilevazioni di eccedenze, possono presentare richiesta di ricollocazione in via subordinata, in una qualifica o in posizione economica inferiore, per ampliare le occasioni di ricollocazione.

Distacchi, aspettative e permessi sindacali ridotti del 50%

Nella bozza di riforma della PA si prevede anche che da agosto 2014 distacchi e permessi sindacali siano ridotti del 50% per ciascuna associazione sindacale, ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica. Nel documento si stabilisce inoltre che i componenti delle Autorità indipendenti non possono essere nuovamente nominati, pena la decadenza per un periodo pari alla durata dell'incarico precedente. Possono essere effettuate assunzioni solo con concorsi unici con cadenza annuale; sono nulle quindi le procedure concorsuali avviate in violazione degli obblighi del testo e le successive eventuali assunzioni.

Riformate le scuole della Pa e stretta sugli appalti

Sempre per esigenze di risparmio sono unificate le scuole di formazione della Pubblica amministrazione. La Scuola nazionale dell’amministrazione assumerà le funzioni delle altre, che vengono soppresse. Stretta in arrivo infine sugli appalti pubblici. Nel caso della verifica della mancanza dei requisiti necessari per partecipare alla gara, l’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici oltre all’esclusione del concorrente dalla gara e l’escussione della cauzione, dispone la sospensione da uno a tre anni dalla partecipazione alle gare pubbliche.

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