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Rifiuti, la raccolta differenziata in Italia funziona: in 20 anni aumentata del 39%

I dati diffusi dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile in occasione dei venti anni dalla riforma dei rifiuti che ha introdotto in Italia il ciclo della differenziata.
A cura di Antonio Palma
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Il rapporto tra l'Italia e i rifiuti non è certo semplice e spesso quando si parla di discariche e cassonetti la mente va alle tante emergenze che nel corso degli ani hanno colpito tante grandi città del Penisola ma anche ai disastri ambientali come la Terra dei Fuochi. Dopo anni di crisi il nostro Paese però ora sembra avviato sulla buona strada del corretto smaltimento dei rifiuti che passa obbligatoriamente per la raccolta differenziata. Dati alla mano infatti in venti anni l'Italia ha fatto crescere la raccolta differenziata di ben il 38,6%, con una conseguente e consistente  diminuzione del numero di discariche.

Come segnalano i numeri Ispra, diffusi dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile in occasione del ventesimo anniversario della riforma dei rifiuti, il cosiddetto "Decreto Ronchi", se nel 1997 veniva smaltito in discarica l'80% dei rifiuti urbani (21,3 milioni di tonnellate) con una raccolta differenziata che era al di sotto del 9%; nel 2015, nonostante i rifiuti urbani siano aumentati di quasi 3 milioni di tonnellate, quelli smaltiti in discarica sono scesi al 26% (7,8 milioni di tonnellate), la raccolta differenziata è arrivata al 47,6% e il riciclo/recupero di materia dei rifiuti speciali è aumentato da 13 milioni a 83,4 milioni di tonnellate.

A venti anni di distanza da quel provvedimento che ha cambiato radicalmente i modelli di gestione dei rifiuti recependo diverse direttive europee, gli italiani oggi sembrano un popolo molto abituato al riciclo visto che il 91% fa abitualmente la raccolta differenziata e la mette al primo posto tra i comportamenti anti-spreco.  La strada da fare però è ancora tanta visto che ci sono ancora molte grandi città ancora in ritardo sulla tabella di marcia, come Roma e Napoli, e 5 regioni del Sud: Basilicata (31%), Puglia (30%), Molise e Calabria (25%), Sicilia (13%).

"Presto arriverà anche il decreto ‘sottoprodotti', che è alla registrazione della Corte dei Conti. Entro fine mese avremo il provvedimento che aspettiamo da 11 anni" ha spiegato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ricordando che con i novo provvedimento " molti di quelli che vengono oggi considerati rifiuti potranno essere classificati come sottoprodotti ed essere riciclati all'interno di altri tipi di produzione".

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